Viabilità

Bolzano: via Resia, scenari da incubo «Serve una strada parallela»

Secondo le proiezioni degli uffici viabilità le nuove opere progettate a Bolzano sud potrebbero trasformarla in un imbuto di maggiori flussi. L’assessore Stefano Fattor: «Don Bosco resta l’unico quadrante urbano senza varianti»


Paolo Campostrini


BOLZANO. Via Resia non se la passerà bene da qui ai prossimi decenni. Lo rivelano le simulazioni sui possibili flussi di traffico che interesseranno questo asse sempre più strategico ma sempre più soffocato, pur con l'arrivo (chissà quando) dei progetti in essere: i sottopassi-sovrappassi di via Einstein e l'apertura dei ponti della Zona nei due sensi.

Via Resia nell'ultimo decennio ha visto aumentare notevolmente il numero di passaggi giornalieri, soprattutto di auto e moto. Per percorrerla tutta nelle ore di punta serve un quarto d'ora sebbene si tratti di poco meno di due chilometri. Il traffico è rallentato da cinque semafori e sulla strada gravitano tre quartieri ad alta densità abitativa: Prati di Gries, Firmian e Casanova.

L'unica magra consolazione è che, a differenza degli anni Novanta, non c'è traffico pesante. Una delle possibili soluzioni per fluidificare la viabilità - torna a ripetere l'assessore Stefano Fattor - potrebbe essere quella di realizzare una seconda strada, parallela, che contribuirebbe anche ad aumentare la sicurezza dei residenti.

Uffici viabilità, le proiezioni

Negli uffici della viabilità le simulazioni di prospettiva sul traffico sono sotto analisi da qualche settimana e dicono alcune cose importanti. La prima è che proprio le novità in arrivo a Bolzano Sud potrebbe sì velocizzare nei loro primi tratti il traffico (pensiamo alla speditezza tra San Giacomo e la Zona) ma poi trasformare via Resia in un imbuto dentro il quale il fiume di auto pioverebbe.

Via Resia senza via di scampo

E la ragione è anche un'altra. Mentre il centro avrà (si spera non in un tempo infinito) le sue varianti - da via Einstein attraverso la rinnovata via Grandi e i tunnel del Virgolo - e lo avrà anche se non soprattutto Gries con la progettata galleria di Monte Tondo, proprio per Don Bosco e dunque per via Resia, che è la sua principale arteria, questo ossigeno non è previsto. Anzi.Perchè potrebbe accadere quello che da un po' succede proprio tra Gries e via Fago-via Cadorna: i grandi lavori che hanno portato alla realizzazione delle magnifiche gallerie da Sarentino hanno sì consentito agli utenti di quei territori di arrivare molto più in fretta a Bolzano ma, nello stesso tempo, quella velocità di penetrazione urbana ha messo in crisi l'ordinaria viabilità del quartiere. Insomma è la vecchia storia che riguarda il capoluogo: i dintorni vanno tutti spediti ma poi Bolzano si trova a fare l'imbuto di questi flussi.

Situazione sempre più caotica

In via Resia la situazione è già tempo ai limiti della saturazione. Perchè l'asse è visto come necessaria via di penetrazione verso i nuovi quartieri sempre più affollati e la zona ospedaliera. L'esempio plastico è arrivato dalle prime giornate di blocco stradale per il mercatino: le auto, allontanate dal centro dai vigili appostati a ponte Campiglio e a ponte Virgolo per obbligarle a dirigersi verso la Fiera, hanno poi seguito il navigatore che le ha fatte comunque piovere in centro proprio entrando in via Resia e poi curvando verso via Druso. Questo uso intensificato di via Resia è certificato dalla simulazioni. E lo è in virtù, appunto, delle opere di velocizzazione esterne in vita Einstein. In più, lo stesso progetto di quei sottopassi prevede che a carico di A22 sia costruito il ponte sul fiume per evitare l'ulteriore imbuto verso la Zona: ma quel ponte terrà l'effetto di far piovere ancor maggiormente su Don Bosco ulteriori flussi.Insomma, non se ne esce. Via Resia se la passerà molto male nei prossimi anni. A meno che... «A meno che non ci si decida - dice da tempo l'assessore alla viabilità - a progettare un secondo asse stradale alle spalle e parallelo a via Resia per restituire quest'ultima agli abitanti e convogliare più a ovest di qualche metro il traffico di attraversamento». Per lo stesso assessore Fattor basterebbero poche porzioni di verde agricolo per mettere a terra una strada che era già stata prevista da svariati puc urbani. Ma anche qui lo scontro, più che urbanistico, è politico tra Pd e Svp.













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