Bressanone: i ragazzi martiri della Rosa Bianca messi tra i bagni

Ai fratelli Scholl è stato dedicato un angolo impresentabile. Blaas: «È un’offesa, meglio lo slargo davanti all’università»


di Tiziana Campagnoli


BRESSANONE. La denominazione di un piccolo parco cittadino, decisa lo scorso anno nell'ambito di un consiglio comunale abbastanza acceso a causa della scelta della maggioranza di intitolare una strada agli alpini e non alla “Brigata Alpina Tridentina”, al centro della polemica.

Nel mirino del consigliere dei Freiheitlichen Walter Blaas, il piccolo parco situato accanto alla sede dell'Associazione turistica cittadina, in via Ratisbona, che la maggioranza ha deciso di intitolare “Parco Fratelli Scholl”, in onore dei due fratelli tedeschi, Hans e Sophie, trucidati dai nazisti nel 1943 a Monaco perché facenti parte del movimento studentesco “Rosa Bianca” assieme ad altri tre ragazzi.

«Intitolare a due giovani, fratello e sorella eroici, un piccolo parco dove di verde c'è ben poco ma fanno bella mostra di sè un'isola ecologica, le toilette pubbliche, le cabine della Telecom e un dispensore per sacchetti per cani è un vergogna – spiega Blaas – Una scelta inopportuna che non rende onore ai fratelli Scholl. Occorre intervenire quanto prima».

La proposta di Blaas è quella di annullare questa intitolazione e di spostarla un centinaio di metri più avanti, dinanzi alla sede universitaria della Libera Università di Bolzano. «Dinanzi all'ingresso dell'Università c'è un ampio spazio dove gli studenti si intrattengono, passano di continuo, si confrontano – continua il consigliere Blaas – Ebbene, ritengo che proprio questo piazzale andrebbe intitolato ai due fratelli Scholl. La mia proposta è condivisa da tanti cittadini che passando dinanzi al piccolo parco si meravigliano del fatto che il Comune abbia intitolato a due eroici ragazzi che hanno lottato in modo pacifico contro il nazismo un'area che di bello non ha nulla. Il piazzale dinanzi all'ingresso dell'ateneo non è un parco, ma è un luogo dove vivono gli universitari e quindi ideale per onorare e ricordare due giovani che persero la vita in nome della libertà». Blaas ritiene che l'iter di cambiamento di denominazione dovrebbe essere semplice ed attuabile.

«Il Comune dovrebbe interpellare i vertici universitari e proporre l'intitolazione – conclude Walter Blaas – L'Università sarà sicuramente d'accordo e quindi attraverso un breve passaggio in consiglio si potrebbe procedere, senza troppi problemi, allo spostamento di denominazione. Come per il piccolo parco anche per il piazzale universitario non ci sarebbero residenti e quindi neanche fastidiosi cambi di indirizzo sui documenti. Chiedo, dunque, alla giunta comunale di valutare la mia proposta e di accoglierla».

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