Bufera Svp-Lega, trattative interrotte 

Riduzione senatori, violata norma del Pacchetto. Kompatscher: «Così non mi siedo al tavolo». Achammer: chiarirsi subito


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Come un pugno nello stomaco. Crisi improvvisa, inaspettata ieri pomeriggio nei rapporti tra Svp e Lega nel pieno delle trattative per la giunta provinciale. E le trattative, annuncia Kompatscher, vengono congelate in attesa di chiarimenti.

È successo al Senato, con l’approvazione nella commissione Affari costituzionali del disegno di legge della maggioranza Lega-M5S sul taglio dei parlamentari. La riduzione (Senato a 200 eletti, Camera a 400) colpirà tutte le regioni, con decurtazione di senatori e deputati anche in Trentino Alto Adige. L’incidente diplomatico tra i possibili partner Svp e Lega riguarda un punto solo: i collegi senatoriali in Alto Adige passerebbero da tre a due, con violazione di una norma collegata al Pacchetto. Come se non bastasse, il relatore del disegno di legge in commissione è proprio Roberto Calderoli (Lega), incaricato da Salvini di seguire le trattative per la giunta.

In base al disegno di legge i deputati passerebbero da 11 a 7 in Trentino Alto Adige e i senatori sarebbero quattro (più uno eletto con il proporzionale). Questa la sintesi che arriva da Gianclaudio Bressa (Gruppo per le autonomie), che ha seguito ieri i lavori in commissione: «Con questa iniziativa si viene meno a quanto sancito con la legge 422/1991 che, in attuazione della misura 111 del Pacchetto, prevedeva sei collegi per il Senato, tre per ogni provincia, da un lato per garantire una corretta rappresentanza delle comunità linguistiche e soprattutto perché costituiva un passaggio essenziale per chiudere la controversia con l’Austria». Bressa e i senatori della Svp hanno provato a stoppare la norma con un emendamento, bocciato dalla maggioranza di governo.

Per i vertici della Svp uno choc per il contenuto e per il metodo. La conseguenza immediata la annuncia il presidente Arno Kompatscher: «Quella norma va immediatamente modificata. Senza un chiarimento con la Lega non siedo al tavolo delle trattative». Sabato è previsto un nuovo appuntamento del gruppo di lavoro di Svp e Lega sul programma di giunta. Nel tardo pomeriggio di ieri per Kompatscher l’appuntamento andava congelato: «Ma scherziamo? Dovrei parlare di circonvallazioni, mentre la Lega a Roma fa carta straccia delle norme dell’Autonomia?». È stato Bressa ad informare ieri Kompatscher durante i lavori della commissione. Il presidente, colto di sorpresa, ha cercato di contattare (invano) Calderoli, riferisce, poi sono partiti gli atti formali. «Ho spedito una nota di protesta a Calderoli e ai vice premier Salvini e Di Maio come leader dei partiti di maggioranza. Poi ho informato l’ambasciatore austriaco a Roma, il cancelliere e il presidente austriaco». L’Obmann della Svp Philipp Achammer si dichiara «sorpresissimo» per un atto «che arriva in un momento così delicato». Achammer non parla ancora di trattative interrotte: «Sicuramente serve un chiarimento immediato, nel giro di due giorni». La crisi è politica, spiega Kompatscher, «perché non ci può parlare di un incidente di percorso. Bressa ha avvertito più volte Calderoli in commissione dell’errore che stavano commettendo». Aggiunge Bressa: «Il tema era emerso già durante le audizioni dei costituzionalisti». Il vice Obmann Karl Zeller parla di «azione dirompente. Qualsiasi proposta di taglio dei parlamentari ha rispettato in passato la norma sui tre senatori in Alto Adige. Tra l’altro verrebbe inevitabilmente sacrificato l’eletto italiano, è chiaro?». Perché un senatore esperto ha respinto l’emendamento della Svp? Così Zeller: «Non so se la Lega voglia mostrare i muscoli in una fase delicata a Bolzano. Con la Svp non funziona così».

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