C’è la crisi, «nidi» in panne: l’Assb lancia la campagna

A Gries e in Centro ancora liste d’attesa, ma a Don Bosco numerosi posti liberi. Persi cento iscritti. Ora si fa marketing per lanciare gli asili di Firmian e Casanova


di Davide Pasquali


BOLZANO. Asili nido cittadini in panne. Le cause? Eccole. Due nuove strutture, una provvisoria appena inaugurata a Casanova, l’altra definitiva che aprirà a Firmian non appena si raggiungeranno i 16 bambini necessari per la prima sezione. Tanti posti nuovi, forse troppi? Di certo un poco sfasati rispetto alle esigenze delle famiglie giovani insediatesi nei nuovi rioni ormai da qualche anno. E poi ci sono le nuove norme nazionali, le quali permettono di iscrivere i bimbi alla scuola dell’infanzia non più a tre anni bensì già a due e mezzo, facendo così risparmiare le famiglie in tempo di crisi (il nido costa infatti di più). A Bolzano, si sono trasferiti almeno in cento. E poi, ci sono anche genitori disoccupati o in cassa integrazione. I loro bimbi? Se li accudiscono in proprio, a casa. Il combinato disposto dei vari fattori è questo: posti liberi, per la prima volta in assoluto, in diversi asili nido della città. Con un’aggravante: più di qualche educatrice, che sperava nell’assunzione, è invece rimasta senza contratto.

Status quo. Lo illustra la dirigente dell’ufficio servizi alla famiglia di Assb, Licia Manzardo: «Coi piccoli, anche come liste d’attesa a livello generale in tutta la città, e quando dico piccoli parlo dei bimbi da tre a dodici mesi, effettivamente c’è stata una flessione: in certi asili abbiamo problemi. Per esempio abbiamo posti liberi in via Parma, per i lattanti. C’è stata una flessione non tanto delle domande quanto delle accettazioni».

Le cause da imputare? «Secondo noi - risponde - sono varie: l’immissione di un consistente numero di bambini nelle scuole dell’infanzia, sotto i tre anni. Per cui se un tempo “zero-tre” era asilo nido e “tre-sei” era scuola dell’infanzia, adesso ammettono i piccolissimi, sotto i tre anni. Non a parità di tariffa, perché noi, nei nidi Assb, abbiamo rette che vanno dagli 80 a oltre 300 euro, mentre le scuole dell’infanzia hanno una tariffa standard intorno agli 80 euro. Da noi un terzo paga il minimo, un terzo il massimo, un terzo una cifra intermedia, sui 200 euro. Per cui, sicuramente, in tempi di crisi e di contrazione delle risorse, appena uno può...».

Si corre ai ripari. Con le scuole dell’infanzia, precisa, «abbiamo avviato dei progetti ad hoc - una delle nostre pedagogiste è anche formatrice per il personale delle materne - proprio perché questa, per loro, è una novità. Accogliere bambini più piccoli di tre anni non è la stessa cosa: dai due anni e mezzo ai tre è il periodo dove si inizia la forte autonomia in termini di pasti, e poi ci si libera del pannolino, anche se in modo del tutto individualizzato. Le materne si devono attrezzare per accogliere situazioni che prima non avevano. In tal senso spero si potenzi molto la collaborazione». Quella economica, comunque, è la ragione principale per cui un centinaio di bimbi bolzanini sono stati accolti quest’anno nelle materne anziché al nido. «Infatti la nuova materna di Firmian ha appena aperto con un numero consistente di bimbi molto piccoli».

La crisi. C’è inoltre da contare anche questo aspetto: «Se prima si lavorava in due, ora magari uno dei genitori è a casa e dunque ha tempo a disposizione». E così, a Firmian, rimangono posti liberi nella struttura per i bimbi più piccoli, che aprirà a breve. Idem al nuovo nido di Casanova, dove si è già partiti ma con meno iscritti, 23 anziché i 30 previsti dalla capienza massima. Qualche perplessità sulla struttura provvisoria, probabilmente, ha pesato, anche se, dopo una attenta visita, c’è sicuramente da rilevare uno standard di struttura e servizi erogati assai elevato e del tutto confrontabile con quello degli altri nidi gestiti da Assb. «L’idea di prefabbricato in effetti può lasciare perplessi, ma invito i genitori a venirci a trovare, si convinceranno». La zona di Don Bosco, spiega Manzardo, «è molto servita di strutture. Abbiamo liste d’attesa invece nell’area che va dal Centro alla zona di viale Venezia. Se i posti in più fossero lì, saremmo a posto».

Marketing. Comunque sia, visto che l’asilo nido non è più semplicemente un luogo dove parcheggiare i bimbi, ma ha assunto una forte valenza educativa, e visto che Firmian lo conoscono in pochi dato che ancora non ha aperto, Assb si dà da fare. «Adesso noi usciremo con un pieghevole, non l’avevamo mai fatto, avevamo il problema opposto e poi abbiamo l’impressione che buona parte della città non sappia cosa offriamo esattamente...».

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