Cagnotto: i trampolini? Errori grossolani

L’allenatore: «Per la piattaforma da 3 metri misure sbagliate di 28 cm. Bisogna rimediare entro la prossima settimana»


di Alan Conti


BOLZANO. È in aeroporto a Roma Giorgio Cagnotto quando lo raggiungiamo. Attende di volare verso Rostock, ma il suo pensiero non si allontana per nulla da quella piscina coperta di viale Trieste che gli ha riservato una sorpresa amarissima. Sei dannati centimetri in meno dal pelo dell’acqua hanno, per ora, messo una croce rossa sull’omologazione sportiva del trampolino da tre metri. Senza contare il centimetro che manca al trampolino da un metro e addirittura i 28 alla piattaforma dei tre metri. Tutto causato dalla scelta di portare l’acqua a sfioro innalzandola, appunto, di 28 centimetri. Senza, però, adeguare il tutto.

«Cosa le devo dire? La situazione adesso è un po’ migliorata. Chiaramente ci sono dei ritocchi da fare, ma dovrebbero farcela per la Coppa Rio 2016, competizione internazionale di marzo, e sopratutto per gli Assoluti indoor di inizio aprile».

È una lotta contro il tempo?

«Abbastanza, ma la prossima settimana contiamo di avere le modifiche in opera e di procedere con tutti i test per ottenere l’omologazione. Il quadro davvero veritiero, però, lo avremo solo dopo gli Assoluti. Speriamo davvero di non aver bisogno di interventi sttutturali troppo profondi»

Mi scusi, lei ha girato impianti in tutto il mondo: le è mai capitato di sentire una cosa del genere?

«Sinceramente no, ma dobbiamo reagire con prontezza per rimediare»

Le misure non sono irrilevanti.

«No, da quel punto di vista già sei centimetri sono un errre grossolano. Sopratutto sono un problema per l’organizzazione di eventi sportivi di un certo calibro e questo non è l’obiettivo che ci eravamo posti. Chiaramente»

Non ci si è accorti troppo tardi dell’errore?

«È venuto il tecnico della Federazione per le misurazioni e si è accorto che qualcosa non quadrava. Non è che bisogna fare molti esercizi di fantasia»

Magari hanno usato strumenti sportivi sofisticati.

«Guardi, hanno usato un semplice metro, nulla più e nulla meno».

Detto dell’aspetto tecnico ci può essere qualche contraccolpo dal punto di vista della prestazione sportiva negli allenamenti?

«No, questo tenderei a escluderlo perchè la differenza non è tale da inficiare l’allenamento o comunque la preparazione dei tuffi. Per fortuna da questo punto di vista non è un problema».

Un problema, però, lo sono stati gli spruzzini deputati a increspare il bordo dell’acqua per dare un riferimento visivo agli atleti con i riflessi di una piccola aurora.

«Qui devo spezzare una lancia in favore dell’amministrazione e di chi ha fatto il progetto. Gli spruzzini, infatti, non sono stati sostituiti, ma solo calibrati meglio».

Quanto costerà questo scherzetto?

«Anche questo lo potremo valutare in modo preciso e puntuale dopo gli Assoluti ».

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