Cai e Alpenverein rispondono picche alla Provincia sulla gestione dei rifugi
"Ci hanno chiesto di limitarci a scegliere il gestore delle strutture. Se è solo per questo se lo possono fare da soli"
BOLZANO. «Considerando gli aspetti del bando i compiti dei club alpini si sarebbero ridotti alla scelta del gestore ed alla determinazione del canone di affitto, compiti che l'amministrazione può fare sicuramente in autonomia».
Spiegano così l'Alpenverein e il Cai il loro no alla gara per la gestione dei 25 rifugi. Le condizioni del bando prevedevano - spiega la nota -: «Gli affitti nella misura di quanto fino ad oggi precipiti dovevano essere versati interamente alla Provincia senza considerare che per l'amministrazione provinciale la gestione dei rifugi aveva un costo; tutti i costi di gestione, tasse di concessione, marketing e assicurazioni erano in carico al concessionario; tutti i rischi erano a carico del concessionario e gli stessi dovevano essere coperti da fidejussioni; l'intervento ed il know-how nella progettazione ed esecuzione delle opere di straordinaria manutenzione non erano state minimamente considerate».
Con il concetto di gestione dei club alpini, oltre al costo fisso degli affitti, è stato calcolato che, per la gestione stessa e per dare un servizio alla pubblica amministrazione, «è necessario investire una somma variabile tra 150-170.000 euro da finanziare con mezzi propri dei club, togliendo risorse per i compiti istituzionali». «Non da ultimo, considerando l'aspetto razionale ed economico, anche i problemi connessi alle proprietà di singole particelle ove sono eretti i rifugi e/o annessi agli stessi, hanno dato motivo di non partecipare al bando», conclude la nota congiunta.