Cai e Avs, una società unica per i rifugi

A buon punto le trattative per un accordo storico tra le due associazioni: l’obiettivo è gestire le 25 strutture provinciali


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Cai e Avs sono pronti a gestire insieme i 25 rifugi trasferiti alla proprietà della Provincia. Sono a un livello ormai molto avanzato le trattative per la società di gestione che vedrebbe le due società alpinistiche socie al cinquanta per cento. E sarebbe un evento di straordinaria rilevanza storica e simbolica, perché attorno alla proprietà di questi rifugi si è giocata in passato la guerra fredda alpinistica: costruiti dalle società alpinistiche austriache e germaniche, ricostruiti in larga misura durante il fascismo e consegnati dal ministero della Difesa italiano al Cai, sono diventati di proprietà provinciale alla fine degli anni Novanta. Nel 2010 è scaduta la proroga della concessione al Cai ed è iniziata la lunga discussione. Dopo il fallimento della ipotesi di una società di gestione con Avs, Cai e Provincia, con grande riservatezza nei mesi scorsi la discussione è ripartita con un diverso schema di gioco. Fuori la Provincia dalla società, e responsabilità della gestione condivisa da Cai e Avs. È ancora necessario il condizionale, perché la costruzione dell’accordo è stata turbolenta e più di una volta si è temuta la rottura. Nei prossimi giorni è previsto un nuovo incontro con il presidente Arno Kompatscher ma le difficoltà dovrebbero essere superate. Cai e Avs sono state protagoniste negli ultimi anni dello scontro sulla segnaletica monolingue. Su tutto il resto però tra le due associazioni la collaborazione è più che buona e i presidenti Giuseppe Broggi e Georg Simeoni hanno sempre difeso insieme l’obiettivo della società unica di gestione. Dopo la scadenza della proroga al Cai, i rifugi sono stati assegnati dalla Provincia in gestione a privati. La società Avs-Cai non dovrebbe neppure partecipare a una gara. L’ipotesi che si sta studiando prevede l’affidamento delle strutture da parte della Provincia alla società con un contratto di servizio. Al termine della presidenza di Luis Durnwalder la trattativa per la costituzione della società Cai-Avs-Provincia naufragò perché il presidente provinciale aveva agganciato a questa partita la vendita alla Provincia del rifugio Bolzano, di proprietà del Cai cittadino e non inserito nella lista delle 25 strutture dell’ex demanio militare. Nei mesi scorsi è andato deserto il bando provinciale per la gestione di tutto il gruppo di rifugi. La Provincia chiedeva 261 mila euro all'anno per i 25 rifugi, cui aggiungere tasse (Imi compresa), assicurazioni e manutenzioni ordinarie.

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