Calò: non ho sprecato i soldi di Ae

L'ex Ad contesta la condanna sulla sponsorizzazione ai mondiali di atletica



BOLZANO. «La Corte dei Conti non ha giurisdizione su Ae, non è legittimata»: Pietro Calò reagisce alla sentenza di condanna della Corte dei Conti sulla sponsorizzazione da 200 mila euro accordata da Ae ai campionati mondiali giovanili di atletica leggera che si tennero a Bressanone nel 2009. Calò all'epoca era amministratore delegato di Ae. La Corte dei Conti lo ha condannato a risarcire 140 mila euro, mentre di 30 mila euro a testa è la condanna comminata ai sindaci Luigi Spagnolli e Günther Januth.

Annunciando il proprio ricorso e precisando che attende di approfondire le motivazioni della Corte dei Conti, Calò replica così alla dura sentenza in cui il collegio dei giudici contabili ha censurato duramente il suo operato, sottolineando che agì «con pervicacia, senza tenere nel minimo conto le riprovazioni palesemente fondate più volte espresse dal collegio sindacale». Così l'ex amministratore delegato di Ae.

«Tengo a precisare tre cose nella speranza di inquadrare meglio il contesto di cui si parla», sottolinea Calò, «Il consiglio di amministrazione in carica all'epoca dei fatti ha portato una crescita della società, pur in tempi difficilissimi per il mercato dell'energia elettrica. Le somme di cui si parla (ed altre ancora) erano state imputate a bilancio della società in tempi non sospetti come spese di pubblicità/sponsorizzazione, nei limiti e con le forme proprie di tutte le società di produzione e distribuzione energetica (da Enel in giù).

Si tratta cioè di somme che non sarebbero comunque mai pervenute ai Comuni soci, perché istituzionalmente e doverosamente stanziate a scopi pubblicitari. Non si può quindi parlare di distrazione di fondi/risorse ai Comuni. Tale documento di bilancio è stato depositato senza contestazione in giudizio». Poi Calò entra nel dettaglio sulla giurisdizione: «Da questa sentenza escono danneggiate principalmente Ae e le società ad essa qui assimilate, poiché vengono sottoposte al controllo della Corte dei conti.

Al contrario, la superiore Corte di Cassazione, a sezioni unite, ha sempre sostenuto, anche recentissimamente (ord. 1 febbraio 2012, n.1419) che le società pubbliche operanti in regime di concorrenza"non" sono sottoposte alla Corte dei Conti, proprio per non renderle meno competitive rispetto ad altre, lasciando ai soci l'iniziativa di verificare se ed in che misura ci sia stato un danno e concedendo quindi ai soci medesimi il termine quinquennale per chiederne conto agli amministratori. Di ciò non ha tenuto conto la Corte dei Conti di Bolzano, cui pure era stato ricordato.

Oggi Ae e non solo lei, è più debole sul mercato, perché sottoposta a doppio controllo simultaneo, diversamente da quanto accade per Enel o per altre società pubbliche locali». Pur rispettando la sentenza, è la conclusione, «non posso riconoscermi nelle responsabilità e nei comportamenti che il dispositivo mi attribuisce. Risulta evidente una cornice politica nella vicenda che distorce clamorosamente la realtà dei fatti e le azioni dei soggetti coinvolti. Proprio per quanto qui precisato, attendo con fiducia l'esito del giudizio di appello a Roma».

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

bolzano

Primo giorno al Lido: con lo "spazio giovani"

Invariate le tariffe. In funzione i due bar, resta chiuso il ristorante. A disposizione i campi di calcetto, basket, beach volley. Andriollo: «C’è un cambio generazionale anche tra gli utenti» (foto DLife)


antonella mattioli

Attualità