Caldaro: sforbiciata alla giunta comunale, da 6 a 5 assessori

La decisione è stata presa dopo le dimissioni di Ambach. Il sindaco: «Adesso risparmiamo 47 mila euro all’anno»


di Antonella Mattioli


CALDARO. Caldaro anticipa i tempi e «taglia» da subito la giunta. L'ultimo consiglio comunale ha approvato la delibera che modifica l'articolo 14 dello Statuto del Comune. La nuova composizione prevede di passare dall'attuale formazione, ovvero sindaco e sei assessori, a cinque assessori. Si tratta in sostanza di un'anticipazione rispetto a quanto previsto dalla legge regionale a partire dalle prossime elezioni comunali. Si è deciso di fare così dopo che l'assessore Helmuth Ambach si è dimesso. In base alla normativa vigente poteva essere sostituito ma si è preferito non farlo.

«È meglio – dice il sindaco Gertrud Benin – abituarsi subito al nuovo sistema, visto che nel giro di un anno e mezzo la giunta sarà comunque più corta». Ambach non viene dunque sostituito in giunta ma in consiglio gli subentra Herbert Morandell. «La prima conseguenza – spiega il sindaco - è che ci sarà un risparmio per le casse comunali. Non enorme, ma sicuramente importante in tempi di crisi». A quanto ammonta il risparmio? «L'indennità di un assessore si aggira in media sui 23.600 euro l'anno. Nella situazione attuale però l'importo è doppio, ovvero 47 mila. Perché oltre a non sostituire Ambach, ha rinunciato all'indennità, pur continuando a mantenere l'incarico, Manfred Schullian che a febbraio è stato eletto alla Camera dei deputati».

Diminuiscono le spese per l'amministrazione, ma aumentano lavoro e responsabilità per gli attuali assessori. «Tutti comunque – assicura Benin – in giunta si sono detti disponibili a farsi carico delle competenze che prima erano di Ambach. Credo che non ci saranno grossi problemi ad amministrare il Comune anche con un assessore in meno».

La sforbiciata data alla giunta interesserà, a partire dal 2015, anche il consiglio: a Caldaro attualmente ci sono 20 consiglieri che diventeranno 18.

L'obiettivo è sempre lo stesso: riduzione dei costi della politica e snellimento dei processi decisionali.

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