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Caldo eccezionale in montagna, neve «bagnata» come a Pasqua 

Dalle Canarie masse d’aria subtropicali. Lavazè apre solo 15 chilometri di piste, a Obereggen si inizia a sciare alle 7.30. Il meteorologo Peterlin: «Siamo fortunati, a nord delle Alpi è un disastro». Qualche nevicata prevista soltanto per domenica


Davide Pasquali


BOLZANO. Una massa d’aria subtropicale, proveniente dalle Canarie. Una situazione eccezionale. Da una decina di giorni in Alto Adige le temperature sono particolarmente elevate, tanto da impedire anche in alta quota l’innevamento artificiale. Per ora le piste da discesa reggono, ma si spera nella neve dal cielo e in un abbassamento delle temperature. A Lavazè, il centro fondo dei bolzanini, sono aperti solo 15 degli 80 chilometri di tracciati battuti, mentre da domani a Obereggen si inizierà a sciare alle 7.30 del mattino, un’ora prima del solito. Molti, intanto, per evitare la neve acquosa in stile marzo preferiscono i ghiacciai. I più disperati? Gli scialpinisti: sci in spalla in salita, sassi in discesa. Nel mentre, anche se ancora mancano le statistiche, con neve difficile si moltiplicano gli incidenti.

Il fronte caldo

Ieri 5 gennaio, all’abbazia di Monte Maria, in alta Val Venosta, a 1300 metri di quota, alle 9 del mattino c’erano 10 gradi. Alla stazione di rilevamento di Oris (Lasa) alle 12 il Föhn ha fatto schizzare la temperatura a 18 gradi, come fosse primavera. A Silandro se ne sono registrati 15. A Plata di Moso in Passiria, a 1130 metri, ce n’erano 12. È così da giorni. Anche Capodanno è stato il più caldo di sempre, almeno da quando sono iniziate le misurazioni: a mezzanotte a Bolzano la colonnina di mercurio segnava 5 gradi. L’ultimo dell’anno, addirittura, di giorno lo zero termico è salito a tremila metri.

A nord delle Alpi è un disastro

Intendiamoci, siamo anche fortunati. Va molto peggio a nord delle Alpi, dove si sono raggiunte temperature di 20 gradi. Per dire: nella rinomata località tirolese di Leutasch, dove di solito sfrecciano centinaia di fondisti, le piste sono chiuse: a terra solo erba. In Svizzera non va meglio, sull’Appennino ha addirittura piovuto. «In Alto Adige non si tratta di valori record», chiarisce il meteorologo provinciale Dieter Peterlin. «L’aria è rimasta più fredda, anche se le temperature sono sopra la media». Anche l’anno scorso, attorno a Capodanno, le temperature erano elevate, però c’era più neve. Quest’anno ci sono state solo due precipitazioni diffuse, fino in fondovalle, il 9 e il 15 dicembre. Da allora, poco. Quasi niente.

Lavazè a ranghi ridotti

Per quanto riguarda Lavazè, non occorrono commenti, è sufficiente il breve testo postato dal Centro fondo su Facebook: «Con grande dispiacere comunichiamo la chiusura delle piste Malga Varena ed Oclini per scarso innevamento. Rimangono aperte e regolarmente preparate le piste Campiol, Malga Ora e variante Malga Varena (fino all'altezza del poligono di tiro dedicato al biathlon) per un totale di 15 chilometri».

Almeno su quei 15 chilometri, però, si viaggia bene. Lo conferma il direttore di Confesercenti Mirco Benetello, grandissimo appassionato degli sci stretti. «Viste le condizioni, si può essere più che soddisfatti. C’è spazio per chi vuole imparare e per chi si allena. Abbiamo vissuto anni peggiori, con solo una striscia in mezzo all’erba. Ora il panorama è imbiancato, la pista è bellissima. Solo per tre giorni era ghiacciata».

Benetello racconta che anche il percorso della Marcialonga è praticabile, nonostante sia in fondovalle, tanto che oggi si gareggerà per il Tour de Ski. «La natura ci sorprende, anche se non ce lo aspettiamo la neve regge. Il problema non è il caldo di giorno, quanto piuttosto la mancanza di freddo la notte: non va sottozero». Lo sa bene chi ha una casa in montagna: quest’anno si accende il riscaldamento un’oretta al mattino, due ore la sera; poi si spegne.

Ottimismo a Obereggen

C’è chi subisce le situazioni negative o comunque non proprio positive e chi al contrario le sfrutta, volgendole in opportunità. Lo farà da domani Obereggen, con Be the first. Dal 7 gennaio, ogni sabato e domenica, la seggiovia Oberholz aprirà già alle 7:30, un’ora prima del solito. Per venire incontro a chi non possiede stagionale o Dolomiti Superski, l’ufficio skipass sarà aperto già dalle 7:00. L’appuntamento verrà cancellato in caso di brutto tempo, ma in caso di bel tempo si potrà sciare su piste perfettamente preparate, poca gente, neve compatta.

Il direttore degli impianti Siegfried Pichler commenta: «La gente in questi giorni è contentissima, le nostre piste sono tutte aperte, le condizioni buone. Da noi è tutto ben innevato. Chiaramente, adesso aspettiamo un po’ di neve nel fine settimana. E anche un po’ di freddo, così da poter rinfrescare un po’. I turisti sono contenti, il tempo è bello, fa caldo». Ma da una decina di giorni non si riesce a sparare la neve. «Ci sono alti e bassi, per esempio mercoledì è stato sottozero quasi tutto il giorno, di notte la neve riesce a compattarsi. Di positivo c’è che non manca il paesaggio innevato. Una fortuna: in Svizzera va peggio, da noi il caldo è passato sopra le Alpi e non ha mai piovuto».

Si cammina, si va a cavallo

Sciare si scia bene la mattina, specie in alto, all’ombra, a nord. Insomma, il pomeridiano adesso non è la scelta migliore. E allora, come per esempio a Carezza, dove comunque le piste di notte sono tirate con grande maestria dai gatti delle nevi, in azione per ore e ore, al mattino si scia, al pomeriggio magari si preferisce slittare, si va a cavallo, si fa una gita a piedi nel bosco fino a Mitterleger. Sperando che arrivino neve e freddo.

 













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