Bolzano

Cancello in via della Vigna, diffida al Comune 

Il comitato: il municipio faccia valere un diritto acquisito, servitù di passaggio per bici e pedoni. Giunta comunale accusata di immobilismo. «Il silenzio della politica ha incoraggiato la chiusura di stradella San Maurizio»



BOLZANO. I nuovi cancelli di sbarramento del cuneo verde di Gries e, da qualche giorno anche più in là, oltre San Maurizio, restano al centro dell’attenzione. Da una parte i consorzi di bonifica che, specie dopo l’avvio della pandemia, hanno registrato un forte aumento dei passaggi sulle strade consorziali e ora vorrebbero limitarlo, dall’altra parte la cittadinanza, che reclama di poter fruire di quegli spazi di verde agricolo tutelati dai regolamenti urbanistici, quanto meno formalmente, proprio a giovamento della collettività.

Dopo la chiusura dell’ennesimo cancello, torna a farsi sentire il Comitato di via della Vigna. «Assistiamo sgomenti all'installazione di un altro cancello nella zona dell'ospedale, mentre le trattative su via della Vigna giacciono in un vicolo cieco», chiarisce uno dei portavoce, Daniele Fassari.

Dopo l'incontro a luglio con il sindaco Caramaschi, che aveva assicurato un intervento diretto e tempestivo con il Consorzio dei proprietari di via della Vigna al fine di risolvere al più presto la questione, «a settembre su nostra sollecitazione abbiamo appreso che pochi passi avanti erano stati fatti e che il Comune avrebbe presentato una proposta al Consorzio da discutere alla riunione del direttivo di novembre». In assenza di notizie sull'esito della proposta, «a dicembre abbiamo chiesto un aggiornamento all'assessore Fattor, il quale ci ha risposto che il Consorzio non si era ancora espresso e che appena completati i lavori di chiusura del bilancio comunale si sarebbero attivati per avere un feedback».

Purtroppo finora tutto tace.

Inoltre, «i segnali sulla volontà di collaborazione del Consorzio sono inequivocabili, ma sembra che il Comune non voglia trarne le dovute conclusioni».

Nel frattempo sorgono altre barriere al transito di pedoni e biciclette. Questa volta in via San Maurizio, tra i meleti oltre l'ospedale. «Un altro colpo al tanto decantato modello Alto Adige imperniato sul binomio tra agricoltura e società», affonda Fassari.

Il Comitato apprezza le parole dell'assessore Fattor e il suo disappunto «ma ciò che conta è un'azione commisurata alla situazione». Purtroppo, prosegue Fassari, «l'esperienza di via della Vigna ci rende pessimisti sulle intenzioni del Comune. Anzi, riteniamo che il suo timido approccio abbia incoraggiato questa ulteriore chiusura». Il Comune, a detta di Fassari, avrebbe gli strumenti per tutelare gli interessi dei cittadini. «Il primo è l'esproprio, l'altro è il riconoscimento della servitù di passaggio. Diciamo da tempo che in una vera trattativa bisogna far valere le prerogative di cui si dispone. Questo non è avvenuto. Si è preferita la strada della persuasione, cercando allo stesso tempo di placare le tensioni con il progetto di percorso alternativo alle spalle delle caserme di viale Druso. Il risultato disastroso è sotto gli occhi di tutti. Adesso la città rischia di essere ingabbiata tra i cancelli, con l'inerzia del Comune intollerabilmente bloccato da veti politici che proteggono gli interessi di pochi privati a danno degli altri».

Il Comitato ritiene «che il Comune debba agire non come soggetto politico ma come soggetto amministrativo, per assicurare il riconoscimento della servitù di passaggio in quanto diritto già acquisito dai cittadini». A tal proposito, conclude, «stiamo preparando una diffida formale per richiamare il Comune ad adempiere ai suoi obblighi». DA.PA.













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