Cantiere e spazi ferroviari La permuta va in consiglio

La Provincia chiede terreni per il centro operativo del 2° lotto della Mebo-Passiria In una parte dell’ex scalo dei treni il Comune realizzerà il garage interrato


di Giuseppe Rossi


MERANO. Arriva in consiglio comunale la maxi-operazione immobiliare che prevede la permuta tra Comune e Provincia del cantiere comunale di via Goethe in cambio di 13.700 metri di areale ferroviario lungo la via IV Novembre. L'altra mattina la giunta comunale ha dato il proprio assenso all'operazione avviata quasi un mese fa a Bolzano.

La Provincia in sostanza ha bisogno di usare l'area del cantiere comunale come centro operativo del secondo lotto della circonvallazione Mebo-Passiria, per il tratto che va dallo svincolo di via IV Novembre fino all’imbocco della val Passiria, passando sotto via Goethe e quindi attraverso la pancia di Monte Benedetto. Per rilevare dal Comune il cantiere la Provincia è disposta a cedere con una permuta alla pari i terreni ferroviari, sui quali il Comune potrà costruire il garage interrato che fungerà da parcheggio di attestamento per tutti i turisti e i pendolari in arrivo a Merano.

Le rampe per accedere al futuro autosilo, che Merano dovrà costruire a spese proprie (salvo l'idea di ripercorrere la strada del project financing risultata fallimentare per il garage in caverna), sono già pronte da alcuni anni e sono visibili proprio ai due lati delle rampe per uscire dallo svincolo di via IV Novembre. Una parte dell'ex scalo ferroviario che passerà al Comune (quella più vicina alla pizzeria Stelvio, per intenderci) rimarrà comunque a disposizione della Provincia per il deposito di materiali di cantiere per tutti gli anni che serviranno a costruire il secondo lotto della circonvallazione, sempre che nel 2017 inizino i lavori. Perfezionata la permuta, il Comune potrà avviare la fase di progettazione o di bando di gara per i lavori dell'autosilo, ma nessuno in municipio, nonostante l'urgenza di quel parcheggio di assestamento, sembra voler premere sull'acceleratore.

«Completata la fase di permuta - ha detto l'assessore al patrimonio Nerio Zaccaria - dovremo pianificare con la Provincia il futuro assetto del centro mobilità: cosa includere, cosa escludere, in quali tempi realizzare le infrastrutture e come finanziare il garage interrato. Io personalmente come termine di consegna di autosilo e centro mobilità finiti mi sono dato il 2020».

A inizio lavori dovrà inevitabilmente essere trovata una nuova collocazione per i profughi, visto che le case che oggi sono occupate dovranno essere abbattute. Sopra l'autosilo dovranno trovare posto le pensiline per i bus extraurbani, un parcheggio di superficie per i pendolari, una zona di ricovero bici, zona ricarica bici elettriche, car sharing e altro. Il progetto del centro mobilità per come lo intende la Provincia in pochi lo conoscono, visto che lo studio che ha vinto il concorso d'idee bandito alla fine della primavera 2015 fino a oggi è rimasto nel cassetto della ripartizione mobilità dell'assessorato provinciale.













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