Cantiere “eterno” sul Guncina

Villa Gostner, proroga di altri tre anni per il progetto che ha creato uno squarcio sulla collina


di Davide Pasquali


BOLZANO. In città, oggi come oggi, i privati impiegano in media una ventina di mesi per costruire un condominio. Sono questi gli standard attuali nel mondo delle costruzioni. Però, c’è chi non si adegua e la tira in lungo, per un motivo o l’altro. Per anni. Un problema noto, che ritorna alla ribalta per la risposta fornita dall’assessorato all’urbanistica a due differenti interrogazioni. La villa Gostner sul Guncina? Concessione scaduta, si è presentato un altro progetto, ergo si avrà un’altra proroga. Altri tre anni. E campo dei Fiori a Firmian. Concessione prorogata da tre a cinque anni, d’ufficio, dalla Provincia. La nuova scadenza per il termine lavori dovrebbe essere il 2 gennaio 2015. Ma figurarsi se in tre mesi si riuscirà a terminare, visto che attualmente non sembra si lavori alacremente.

«Tutti gli urbanisti che hanno lavorato sui piani urbanistici di Bolzano si sono espressi per la difesa delle pendici montane che circondano la nostra bella città. Osservando le pendici del Guncina i bolzanini vedono oggi, tuttavia, un edificio in costruzione a monte del condominio realizzato dove sorgeva l’hotel Germania, che ben poco si armonizza con l’ambiente circostante». Lo ricorda il consigliere comunale Claudio Della Ratta, che negli ultimi anni ha presentato diverse interrogazioni sull’argomento. «I lavori della costruzione in argomento - prosegue - sono inoltre fermi da diversi anni contribuendo ad appesantire il degrado visibile della zona».

Si è infatti iniziato a costruire nell’estate 2008, e il cantiere è fermo da tempo immemorabile, come ben sanno tutti i bolzanini che alzano il naso al Guncina o che sulle passeggiate vanno a svagarsi o a correre.

Della Ratta prosegue: «Apprendo ora, dalla risposta ad una mia interrogazione, che la concessione edilizia è scaduta e che è stato presentato un nuovo progetto propedeutico al rilascio di un nuova concessione edilizia». Dal rilascio della nuova concessione edilizia, i lavori dovranno essere terminati entro tre anni dalla nuova comunicazione di inizio lavori. «Ritengo sia giunto il momento di cambiare le norme provinciali che permettono a pochi costruttori di tenere ostaggio la città a loro piacimento».

Questo del Guncina infatti non è l’unico caso. «Si vedano le costruzioni della Habitat di Tosolini in viale Puccini (300 alloggi), la cui concessione edilizia è stata una prima volta rinnovata con scadenza al 29 marzo 2013 e poi prorogata d’ufficio al 2 gennaio 2015, termine che, nonostante la proroga, non verrà di certo rispettato».

L’argomento, per carità, è ostico. L’assessore comunale Maria Chiara Pasquali ci aveva anche provato, qualche mese fa, a smuovere le acque, almeno sul caso Tosolini. Ma si era portato a casa poco niente.

Sul Guncina, Della Ratta non pensa che la concessione edilizia rilasciata non sia rispettosa delle norme, «ma credo anche che queste norme debbano essere corrette, in modo da evitare che in un prossimo futuro altre costruzioni di questo tipo sorgano sulle pendici del Guincina, deturpandone del tutto e definitivamente l’integrità e la bellezza».

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