Carisparmio, gli azionisti non mollano e tornano all’attacco

Bolzano. Il comitato azionisti contro la Sparkasse torna all’attacco. Si tenterà di fermare la temuta prescrizione in sede penale, si andrà comunque avanti in sede civile per chiedere i risarcimenti....



Bolzano. Il comitato azionisti contro la Sparkasse torna all’attacco. Si tenterà di fermare la temuta prescrizione in sede penale, si andrà comunque avanti in sede civile per chiedere i risarcimenti. Intanto, la banca replica: piena fiducia nella magistratura, pronti a rivedere singole posizioni qualora evidenzino criticità, si consiglia agli azionisti di far attenzione alle strumentalizzazioni.

Processo contro ex esponenti e dirigenti Carisparmio imputati per il collocamento del 2012 per falso in prospetto, aggiotaggio, false comunicazioni alle Autorità di Vigilanza (Consob e Banca d’Italia) e truffa aggravata a danno dei risparmiatori. Il processo penale è nato da una segnalazione dei Ros di Trento e da esposti presentati dal Ctcu. Le parti lese sono circa 11.000 risparmiatori, clienti della banca. «Purtroppo - chiarisce l’avvocato Massimo Cerniglia - dopo 5 anni di indagini con plurimi rapporti, intercettazioni telefoniche, ambientali e pedinamenti, i reati potrebbero prescriversi». Il collegio difensivo oggi parteciperà all’udienza preliminare, depositerà le costituzioni di parte civile e si opporrà all’applicazione della prescrizione, in particolare per il delitto di truffa aggravata a danno dei risparmiatori. «Ad ogni modo, anche se i reati si dovessero prescrivere, è ben lungi dall’essere prescritta l’azione civile per le richieste di risarcimento dei danni - materiali e morali - di 11.000 risparmiatori, per somme che si aggirano intorno alle decine di milioni di euro».

«Come attuali vertici della banca, non possiamo che guardare all’azione della magistratura con grande senso di rispetto», dichiara l’ad di Sparkasse Nicola Calabrò. Per quanto riguarda l’iniziativa specifica del comitato azionisti, prosegue, «abbiamo paura che qualcuno stia strumentalizzando di fatto l’azione penale, per promettere possibili risarcimenti che non è detto possano poi essere dati». In ogni caso, «la nostra banca è sempre stata disponibile per valutare singoli casi, e a cercare forme di conciliazione». I vertici attuali osservano con grande attenzione l’evolversi della situazione. «La banca di oggi ha sicuramente un grande senso di responsabilità, anche nel valutare se ci siano stati errori nel passato. Riteniamo però di dover valutare caso per caso. Certe iniziative collettive lasciano alquanto perplessi».













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