Caritas parrocchiali, sfida all’egoismo 

Ottanta operatori si sono ritrovati al Centro pastorale. Al centro dei lavori l’impegno per la comunità



BOLZANO. «Caritas in veritate – Come l’amore per il prossimo diventa stile di vita»: con questa domanda si sono confrontati ieri al Centro Pastorale circa 80 collaboratori delle Caritas parrocchiali. Il direttore della Caritas Paolo Valente, il direttore dell’Ufficio Pastorale Reinhard Demetz e Johanna Brunner, direttrice dell’Ufficio matrimonio e famiglia, hanno sottolineato l'importanza della carità nell’attività pastorale e come «questo amore gratuito debba essere vissuto ancora più intensamente nella vita quotidiana di tutti i giorni». Come motivare i volontari all’amore verso il prossimo, se e quali cambiamenti siano necessari all’interno delle parrocchie, quali effetti ha lo stile di vita attuale sulla nostra società, sono alcuni dei temi trattati. L’amore per il prossimo come stile di vita dei cristiani è stato l’argomento messo al centro dei lavori. Sull'esempio di Josef Mayr-Nusser, il direttore Valente ha spiegato come il servizio per gli altri, l’adoperarsi per l’umanità, definisca lo stile di vita personale di un credente. Demetz ha sottolineato la necessità per l’attività pastorale di un nuovo confronto e approccio al messaggio evangelico e a Dio. «Credere nel Vangelo sfida l'uomo nella sua interezza, nella sua totalità». Johanna Brunner, direttrice dell’Ufficio matrimonio e famiglia, si è soffermata invece sul ruolo determinante dei giovani nelle parrocchie. A partire dalla lettera pastorale ai giovani del Vescovo Ivo Muser ha sottolineato l’importanza della partecipazione dei giovani, per portare novità e nuova linfa. Nella discussione finale sono state toccate diverse tematiche. Su come motivare i volontari all’amore verso il prossimo, se e quali cambiamenti siano necessari all’interno delle parrocchie, come aiutare le persone colpite da indebitamento si sono soffermati Petra Priller, collaboratrice del servizio Consulenza debitori, Barbara Vogliotti, presidente dell’Associazione Santo Stefano e il diacono Mauro Cannavò.















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