Carne di stambecco per l'ultimo pasto «Ötzi si sentiva sicuro»



L'ultimo pasto di Ötzi? Carne di stambecco. E probabilmente anche qualcos'altro, che però gli scienziati non hanno ancora identificato. La scoperta è qualcosa più dell'ennesimo aneddoto sulla mummia del Similaun: il cibo è stato trovato nello stomaco, da dove di solito sparisce circa un'ora dopo l'assunzione. «Questo è interessante - spiega Angelika Fleckinger, direttrice del Museo archeologico - perché significa che un'ora prima di morire, o forse anche meno, Ötzi se ne stava tranquillamente in qualche rifugio naturale a prepararsi da mangiare. Abbiamo sempre pensato che sia stato ucciso dopo essere stato inseguito, ma evidentemente prima di morire in realtà si sentiva sicuro: nessuno mentre è in fuga dagli assassini si ferma per prepararsi da mangiare... Forse non si aspettava di essere colpito dalla freccia che poi lo ha ucciso».  La notizia della scoperta sull'ultimo pasto è stata presentata nei giorni scorsi a San Diego durante il settimo World Congress on Mummy Studies. L'analisi stata illustrata dal microbiologo Frank Maixner, dell'Istituto per le Mummie e l'Iceman dell'Eurac. Osservando di nuovo una vecchia Tac, un team di studiosi (tra i quali il dottor Gostner) aveva identificato la posizione dello stomaco della mummia, insolitamente più alto del normale e quindi a lungo non studiato. Dallo scorso novembre è iniziata l'analisi sul contenuto dello stomaco e a San Diego Maixner, che ha partecipato al convegno insieme a una delegazione dell'Istituto dell'Eurac, ne ha anticipato i primi esiti. In realtà non eravamo del tutto all'oscuro delle abitudini alimentari di Ötzi: «Negli anni scorsi - prosegue la Fleckinger - era stato analizzato il contenuto dell'intestino, ossia il suo penultimo pasto. Si scoprì così che aveva mangiato carne di stambecco, cereali e verdure. Va detto che anche lo studio presentato a San Diego da Maixner rappresenta solo i primissimi risultati delle analisi eseguite, altri dati potranno essere scoperti più avanti».  Oltre a quelle sull'ultimo pasto, altre scoperte sulla mummia sono state presentate allo stesso congresso: tra queste quella che Ötzi non era certo ferrato nell'igiene orale. L'analisi dei denti da parte di Frank Ruehli del Centre for Evolutionary Medicine at the University of Zürich ha mostrato diverse carie e una gran quantità di batteri: «Questo conferma che Ötzi aveva una dieta basata principalmente sui carboidrati - spiega l'esperto - abbiamo anche trovato due denti mancanti, frutto di un trauma avuto probabilmente pochi giorni prima di morire». Ulteriori informazioni verranno dall'analisi del Dna della mummia, tutt'ora in corso: per ora si sa che aveva gli occhi marroni - e infatti anche nell'ultima ricostruzione del suo corpo, in mostra al Museo archeologico, gli occhi sono di questo colore - e una predisposizione genetica all'artrosi. Si sta poi cercando se esistano «discendenti» di Ötzi, ossia se nella popolazione attuale ci siano tracce genetiche riconducibili alla mummia. (m.r.)

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