«Casanova: i ritardi colpa del Comune»

Le coop: incertezza sui costi delle infrastrutture, rischiano di aumentare


Antonella Mattioli


BOLZANO. Di chi è la colpa dei maggiori costi per gli oneri di urbanizzazione a carico delle famiglie che sono andate ad abitare a Casanova? Confcoop e Legacoop chiamano in causa il Comune: tempi troppo lunghi e burocrazia ottocentesca si traducono alla fine in maggiori spese per i cittadini. Casanova è un quartiere modello: gli alloggi sono tutti Casaclima A. Tanto che ha ricevuto già una serie di premi. Tutto bene dunque se non fosse che le circa 500 famiglie, che hanno costruito l'alloggio in cooperativa, adesso sono esasperate. Un folto gruppo, riunito nel «Laboratorio», rappresentato da Helen Ellecosta e Claudio Baldi, l'altro giorno si è riunito per chiedere si faccia finalmente chiarezza sui costi delle infrastrutture che, in base alla legge, devono essere ripartiti tra i proprietari degli appartamenti. Sul principio nessuno discute: il problema è che sulla quantificazione delle spese regna la più assoluta incertezza. «Sa cosa vuol dire per una famiglia - spiega Ellecosta - che ha fatto un mutuo e ha calcolato al centesimo quanto dovrà accantonare ogni mese, vedersi recapitare un conto che abbiamo calcolato si aggirerà sui 1.600 euro per il canale di servizio, un'opera che inizialmente doveva essere a carico del Comune? Questo è solo un esempio di quello che succederà nei prossimi mesi e anni, visto che le questioni aperte sono più d'una». Andrea Grata, direttore di Confcoop, ammette: «La preoccupazione degli abitanti di Casanova è perfettamente condivisibile. Noi come cooperative stiamo facendo il possibile per avere al più presto chiarezza sugli oneri di urbanizzazione. Perché se è vero che i tempi per il saldo sono in genere lunghi, è altrettanto vero che per quanto riguardo Casanova la situazione è aggravata da contenziosi ancora aperti». Il primo riguarda il pagamento dell'Iva per i terreni (se i soldi verranno chiesti al Comune quest'ultimo si rivarrà sui proprietari degli alloggi). Poi ci sono i costi per lo spostamento di un traliccio dell'alta tensione dell'Ae che verranno ripartiti tra i proprietari degli alloggi. Ancora aperta la questione delle barriere antirumore che verranno erette lungo i binari ferroviari: si faranno e se sì, chi le pagherà? Al Comune, che tra l'altro è proprietario al 50% di Azienda energetica, le famiglie di Casanova chiedono di definire quanto prima i contenziosi aperti e quantificare le spese. «Una richiesta più che giustificata - commenta Grata - il problema è che le procedure burocratiche del Comune sono Ottocentesche e si traducono in un allungamento dei tempi oltre a far lievitare i costi: Casanova ne è un esempio. A farne le spese sono le famiglie. Al Comune serve un nuovo slancio manageriale, un colpo d'ala per aumentare l'efficienza. Spero che il nuovo direttore generale riesca in quest'operazione». Alberto Stenico, presidente di Legacoop, attribuisce la situazione di assoluta incertezza sulle spese di urbanizzazione anche ai ritardi nell'attuazione dei programmi: «Il coordinamento tra i tempi di realizzazione degli alloggi e quelli delle infrastrutture è stato insufficiente e il risultato è l'aumento dei costi e l'apertura di contenziosi». Le famiglie non contestano solo le maggiori spese, ma anche il fatto che Casanova è una sorta di dormitorio, certo con alloggi Casaclima A, ma comunque un dormitorio. Le prime case sono state consegnate nel 2008 e chi ci abita da tre anni attende l'apertura di qualche negozio, magari di un bar.

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità