Caso Tenti, il Pd si spacca Berti: «Un passo indietro»

La capogruppo in Comune: «Meglio si autosospenda per le competenze Ipes» L’ex segretario Frena contro i Verdi: «Sciacallaggio contro Tommasini»



BOLZANO. L’assessore Christian Tommasini prende tempo: per un chiarimento sulla vicenda dice di attendere il rientro dalle vacanze della capo dipartimento Katia Tenti. Intanto a livello politico crescono le pressioni - all’interno del Pd c’è un certo imbarazzo - perché il braccio destro del vicepresidente della Provincia faccia un passo indietro in attesa che gli inquirenti chiariscano la vicenda legata alla trasformazione da verde agricolo in edificabile dell’area Mair-Defranceschi oltre via Resia, di proprietà dell’imprenditore Antonio Dalle Nogare, indagato assieme al padre Angelo, per istigazione alla corruzione nei confronti di alcuni consiglieri comunali. La dirigente è invece indagata per abuso in atti d’ufficio, in quanto - sempre secondo l’ipotesi accusatoria - sarebbe intervenuta per creare le condizioni che portarono poi all’approvazione in consiglio comunale della delibera con il parere di idoneità alla trasformazione del terreno da verde agricolo in edificabile.

Per una questione di opportunità e perché come si dice - la moglie di Cesare deve essere al sopra di ogni sospetto - Liliana Di Fede, segretario del Pd, già ieri aveva suggerito di togliere alla capo dipartimento la competenza relativa all’edilizia popolare, ovvero all’Ipes. A questa voce si aggiunge ora quella della capogruppo in Comune del Pd Franca Berti: «L’inchiesta è in corso, ma proprio per evitare qualsiasi strumentalizzazione la cosa migliore è che Tenti si autosospenda per quanto riguarda la parte del suo incarico relativa all’Ipes. A mio avviso sarebbe la soluzione migliore: innanzitutto per la dirigente». Più cauto il consigliere Stefano Pagani (Pd): «Bisogna capire bene come sono andate le cose. Per quanto riguarda la sospensione, questa è una scelta che spetta al singolo, dal momento che siamo solo all’inizio dell’indagine». Sandro Repetto (Pd) ammette: «Non è una bella vicenda. Il contatto dell’imprenditore con consiglieri dell’opposizione mi sembra eticamente inopportuno. Per quanto riguarda invece la dirigente ogni decisione spetta a lei». Preferisce non esprimersi l’onorevole Luisa Gnecchi: «Non conosco i fatti». Chi invece non ha dubbi su cosa si dovrebbe fare è Guido Margheri (Sel): «Chi è indagato - dice - mi sembra evidente che debba fare un passo indietro».

L’assessore Tommasini per il momento tace. Ma il consigliere verde Riccardo Dello Sbarba gli chiede di chiarire l’intera vicenda che vede coinvolto anche il suo braccio destro. «La dottoressa Tenti - ricorda Dello Sbarba - gode della sua piena fiducia, visto che nel 2009 fece approvare una legge ad hoc per promuoverla capo dipartimento».

Ma la richiesta di trasparenza da parte dei Verdi, viene bollata come “sciacallaggio” da Frena, ex segretario del Partito democratico. Frena in un tweet va giù duro: «Lo sciacallaggio verso Tommasini è partito: per intanto i geni dell’opposizione, a quando quelli del partito?»

Comunque, al di là di quello che emergerà dall’inchiesta della Procura, un chiarimento sul piano politico dovrà esserci. Non possono rimanere ombre su un affare da 25 milioni di euro: questo è il prezzo complessivo di 110 alloggi chiavi in mano che Dalle Nogare costruirà per l’Ipes, se domani l’Istituto darà il via libera all’operazione.

Ricordiamo che a sollevare il caso è stato Alberto Filippi, consigliere comunale del gruppo Cinque Stelle, che ha presentato un dettagliato esposto.Gli investigatori, dopo aver sentito sei consiglieri comunali, stanno verificando la fondatezza delle accuse, esaminando la documentazione acquisita anche negli uffici dell’assessorato provinciale oltre che in Comune.

Tra gli effetti collaterali dell’inchiesta, l’annullamento della presentazione, fissata per domani, del libro “Ovunque tu vada” scritto dalla Tenti. I magistrati Cuno Tarfusser e Donatella Marchesini, che avrebbero dovuto partecipare all’iniziativa, per ragioni di opportunità hanno declinato l’invito. (a.m)

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