Casolari all’attacco: «Il sindaco? Fumo ma senza arrosto»

Il consigliere della Civica critica l’immobilismo di Rösch «Non ha sbloccato investimenti per milioni di euro»


di Giuseppe Rossi


MERANO. "Cosa vedo se mi guardo indietro e analizzo i primi sei mesi di Paul Rösch sindaco di Merano? Tanto fumo, ma niente arrosto". Andrea Casolari, consigliere comunale della Civica per Merano, il partito che alle comunali 2015 è stato uno dei pochi a incrementare il proprio consenso elettorale e nonostante questo è stato relegato all'opposizione, guarda in maniera molto critica il primo semestre di nuova amministrazione, quella che ha in Rösch e nei Verdi la grande novità.

Casolari, le sue sono dichiarazioni frutto dell'acredine per la mancata esclusione dal palazzo?

«No, credo di essere proprio obiettivo. I tempi della delusione per l'esclusione dal governo della città sono finiti. Ora io e i miei colleghi consiglieri della Civica siamo preoccupati seriamente per la città e per l'indredibile situazione di immobilismo nella quale vive l'amministrazione comunale».

Le novità non mancano...

«Se parliamo di fumo negli occhi, le do ragione».

Cosa intende per fumo?

«L'onorificienza a Josef Zoderer, il registro delle coppie di fatto, il limite dei trenta all'ora disegnati sull'asfalto delle strade meranesi».

E qual è l'arrosto che lei si aspettava da Rösch?

«Lo sblocco degli investimenti, l'utilizzo dei milioni di euro che sono nelle casse comunali, sia completando i progetti avviati dal suo precedessore, sia pensando a interventi nuovi. Lo stesso atteggiamento c'è anche fuori dal settore opere pubbliche».

Lei a cosa pensa?

«Alle nomine, ad esempio. Quattro mesi per nominare il nuovo cda di Asm, sei mesi non sono bastati per rinnovare la commissione edilizia. Incredibile».

E da cosa dipende?

«Dalle idee confuse e ben divise che hanno Verdi, Svp, Alleanza e Pd. Non si mettono d'accordo su nulla e quindi rinviano».

Ma le idee, almeno stando alle dichiarazioni dell'assessore Nerio Zaccaria, non mancano...

«Hanno tante idee, a patto che sia vero, ma nessuna priorità e quindi tutto resta drammaticamente fermo o, nella migliore delle ipotesi, è tutto lentissimo».

Ha degli esempi?

«I lavori per costruire magazzini e spogliatoi del campo Combi potevano iniziare a giugno, partiranno ora, sei mesi dopo. Il rifacimento di piazza Teatro è un progetto già finanziato, che invece è stato bloccato nel nome di chissà quale rivoluzione viabilistica in centro città».

Cosa avrebbe dovuto fare il sindaco con la sua squadra?

«A luglio avrebbe dovuto scegliere cosa investire ancora per quest'anno, due mesi sono più che sufficienti per una nuova amministrazione comunane per guardarsi intorno. E poi è mancato il rapporto con i dirigenti».

Cosa intende, Andrea Casolari?

«I progetti vanno seguiti, gli ingranaggi oleati. Non mi fraintenda, l'assessore deve seguire i suoi collaboratori, spronarli, non abbandonarsi a se stessi. Altrimenti quegli ingranaggi si riempiono di sabbia e si fermano».

Lei ha l'impressione che oggi siano i dirigenti a dettare i tempi del Comune e non la politica?

«Esatto, questo emerge, pensi che gli utili Aew, disponibili nelle casse dal Comune da giugno, sono stati messi a bilancio solo a novembre».

Lei da mesi è molto critico con la giunta per le sue scelte di creare fondi investimento e non spendere i soldi. La critica permane?

«E come potrei cambiare idea, poche settimane fa è stato deciso di lasciare su questo fondo 13 milioni da spendere il prossimo anno».

Ma non sono comunque soldi persi, non crede?

«Le faccio un semplice ragionamento. Il prossimo anno il Comune riceverà dalla Provincia 6 milioni di contributi in conto capitale, che si andranno a unire ai 13 del fondo investimenti creato. Poi a dicembre con la fusione Sel-Aew arriveranno altri 15 milioni una tantum e in primavera il Comune incasserà altri 10 milioni di dividenti per l'esercizio 2015 di Aew».

In tutto sono 45 milioni, un bel tesoretto...

«E lei crede che questa giunta saprà capace di far partire nel 2016 investimenti per 45 milioni? Si è no sono riusciti quest'anno, con i progetti avviati da noi, a investire la metà di quell'importo».

Con queste premesse il 2016 sarà un anno spendente per Merano.

«Lo spero per l'economia della città. Merano non vive solo di turismo e le opere pubbliche contribuiscono a non far morire il settore edilizio. Avere quei soldi e non saperli spendere sarebbe un delitto imperdonabile».













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