Chef per una sera, servire a tavola per battere il disagio

Riuscito il progetto con l’aiuto della Comunità Città Azzurra “Toscano Doc” pieno e tanta soddisfazione per i clienti


di Alan Conti


BOLZANO. A tavola non ci sono differenze e un buon piatto può regalare un sorriso capace di andare anche oltre le difficoltà. Di sicuro i sorrisi non mancano alla trattoria Toscano Doc, locale gestito dall'omonima cooperativa al civico 8 di via Cappuccini. Domenica sera, infatti, lo chef Antonio Soggia ha organizzato una cena speciale: ad aiutarlo, dal menu al servizio in sala passando alla cucina, ha voluto sette ragazzi della comunità alloggio per persone con difficoltà Città Azzurra. «Volevamo offrire a questi ragazzi la possibilità di fare una nuova esperienza».

I clienti hanno riempito il ristorante. «Sessanta persone hanno accettato di condividere questo momento con noi. Anche questa è una bella risposta della città: indica una sensibilità particolare da parte dei bolzanini». Non è nemmeno facile gestire 60 coperti per chi non è del mestiere. «I ragazzi sono stati bravissimi. Cuochi e camerieri per un giorno. Si sono impegnati e il risultato si è visto. La soddisfazione dei clienti era la loro». Del tutto meritato, quindi, un riconoscimento. «Certo, a fine serata abbiamo voluto ringraziarli con dei diplomi pensati per l’occasione». Già si pensa ad un nuovo progetto: «Sto lavorando ad un corso di cucina per bambini autistici assieme ai loro papà».

Vale la pena, però, farsi raccontare il menu preparato. Non poteva mancare il tratto forte della casa: la cucina toscana. «Per antipasto abbiamo scelto crostini misti di finocchiona toscana, prosciutto della Garfagnana e melanzana sotto pesto. Il carnet dei primi piatti, invece, prevedeva una scelta tra mezze penne al ragù di cinghiale e gnocchi di verdure con pecorino toscano». Per i secondi piatti spazio alla carne: arrosto di maiale di cinta senese in salsa di prugne con caponata di verdure e patate biologiche. Non bastasse ecco un grande classico in chiusura: «Non potevano mancare il caffè e i cantucci, serviti dai ragazzi con il vin santo. Con un sorriso entusiasta».

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DELLA CENA AL TOSCANO

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