«Chiedimi perché ho freddo»: a Bolzano raccolte centinaia di coperte
L’iniziativa di Volontarius: i bolzanini hanno donato 420 plaid, 240 giacche, 100 paia di scarpe, 50 zaini e poi pantaloni maglie, accessori e intimo. Ancora chiusi i centri emergenza freddo. Per strada vivono almeno novanta senzatetto
BOLZANO. Ben 420 coperte, 240 giacche, 100 paia di scarpe, 50 zaini più pantaloni, maglie, accessori e intimo.
È il frutto della raccolta effettuata sabato pomeriggio da Volontarius nelle piazze cittadine, doni dei bolzanini, resisi conto che le temperature in questi ultimi giorni sono crollate e che ora, per chi vive fuori casa, iniziano i mesi brutti davvero.
Al momento, oltre ai 95 senzatetto ospitati dal centro di via Comini, per strada vivono circa altre 90 persone. E i centri emergenza freddo ancora non sono stati aperti.
Come precisa Luca Lamberti, referente del progetto Oltre la strada di Volontarius, la raccolta è stata effettuata in piazza Mazzini, piazza don Bosco, piazza Nikoletti e ai Cappuccini. «A noi servono coperte, sacchi a pelo, zaini, scarpe, pantaloni, giacche, accessori come guanti cappelli e berretti, soprattutto da uomo».
Dopo aver raccolto il materiale, «lo teniamo nel nostro deposito, poi quando giriamo col nostro camper distribuiamo le coperte a chi ha bisogno». Attualmente, «il nostro ricovero notturno straordinario di via Comini ospita 95 persone, ne contiamo altre 90 che dormono per strada». Questo per i volontari è il periodo più complicato: «La notte comincia a fare freddo e i centri emergenza freddo ancora non sono attivi. Quindi è il periodo di maggior richiesta di aiuto». L’ente pubblico «affronta ancora il problema dal punto di vista emergenziale, mentre invece è un problema strutturale, nel senso che tutti gli anni in questo periodo arriva il freddo. Di sicuro verrà aperto qualcosa; come ogni anno, poi, alla fine, i posti di emergenza freddo risponderanno alle esigenze. Ogni anno ci si adegua. Il problema è la tempistica: sarebbe il caso di muoversi un po’ prima». Dei 90 attualmente per strada, quasi tutti, tranne una piccolissima parte, quando arriverà il freddo vero e proprio cercheranno rifugio al caldo e al coperto. Solo una parte ridottissima, per scelta, non vuole accedere a questo servizio.
Ieri, oltre alla raccolta coperte, in piazza Mazzini era presente il camper gestito da Volontarius grazie al sostegno di Provincia e Croce Bianca. «Si tratta di un ambulatorio medico mobile gestito anche da Oltre la Strada. Due volte alla settimana viene offerto un servizio alle persone che vivono per strada e che hanno problemi legati ai documenti, quindi non possono accedere al medico di base perché manca loro il codice fiscale. Grazie a medici volontari, in pensione ma anche in servizio, questo ambulatorio presta visite alle persone che ne hanno bisogno, girando in alcuni punti della città e sostando anche presso il ricovero notturno di via Comini».
Ora la situazione è un po più tranquilla, «ma è stato un anno e mezzo particolarmente complicato. Siamo usciti dalla fase di emergenza. Anche l'anno scorso eravamo qui a raccogliere le coperte, in una situazione completamente differente da quella attuale, eravamo in piena emergenza, ora ci stiamo avviando verso una nuova normalità, che non è quella pre Covid. È tutto cambiato, diverso, nulla è più come prima; i servizi sono cambiati: l'accesso ai servizi è completamente cambiato, quindi anche per le persone che vivono in strada e che fino a un anno e mezzo fa si rivolgevano ai servizi in un certo modo ora è cambiato tutto: ci sono gli ingressi contingentati, si deve prendere appuntamento, alcuni servizi sono cambiati. Il nostro lavoro sta diventando anche quello di accompagnare queste persone ai vari servizi e aiutarli in questo senso». DA.PA.