Chiude l’ex «Hotel Alpi» Trasferiti tutti i profughi  

Stocker: «Nel 2016 ha ospitato sino a 160 persone contemporaneamente» Repetto: «Promessa mantenuta». Hager: «Sarà demolito alla fine dell’anno»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Chiude l’Hotel Alpi: dal 2015 ad oggi ha ospitato fino a 160 profughi contemporaneamente.

Lo annuncia la Provincia che parla di «una più equa distribuzione dei profughi sul territorio». L’assessore comunale al Sociale - Sandro Repetto - commenta così: «Ce l’abbiamo fatta, la promessa è stata mantenuta. Da questo momento in poi si alleggerisce la pressione dei profughi su Bolzano».

E a proposito ricordiamo la battaglia fatta dal sindaco - Renzo Caramaschi - che ha sempre chiesto un riequilibrio delle quote: «Non è possibile che i profughi siano soprattutto a Bolzano!».

Heinz Peter Hager, presidente di Signa Italia, la società di Benko, spiega che l’albergo sarà demolito tra dicembre 2018 e gennaio 2019 per iniziare l’operazione WaltherPark: «Sempre senza creare problemi al Mercatino». Si chiude così un capitolo delicato per Bolzano.

L’”Alpi”, era aperto dal 2015.

La Ripartizione politiche sociali della Provincia annuncia quindi che a giorni verrà chiuso il centro di accoglienza per richiedenti asilo di via Alto Adige. La struttura è stata utilizzata dal maggio 2015 come uno dei primi centri di accoglienza per i richiedenti asilo assegnati dallo Stato alla Provincia nel quadro delle quote di riparto regionali. Così l’assessora Martha Stocker: «Si tratta di un ulteriore passo per alleggerire Bolzano e distribuire meglio i richiedenti asilo sul territorio». Con la creazione di strutture di accoglienza in altri Comuni altoatesini è stato infatti possibile ridurre progressivamente il numero delle persone ospitate in città, e grazie all’attivazione delle accoglienze nel quadro dei programmi SPRAR dei Comuni, in questi giorni riusciremo a chiudere definitiva della struttura».

Stocker ringrazia Benko. «In questi anni l’immobile è stato messo a disposizione gratuitamente dalla "Signa" di René Benko che vorrei ringraziare. Soprattutto nella difficile fase iniziale dell’accoglienza è stato molto importante poter contare sulla disponibilità di questa struttura per dare una sistemazione alle persone richiedenti asilo, spesso assegnate dallo Stato alla Provincia con poco preavviso».

Il Comune plaude. Repetto ricorda che le prime richieste di diminuire la pressione risalgano ancora al 2016. «Con la chiusura dell’”Alpi” dovremmo e ripeto dovremmo finalmente scendere da 600 a 400 richiedenti asilo in città che sono ospitati nei vari centri d’accoglienza (ex Alimarket, ex Lemayr, ex Einaudi, ex caserma Gorio, Bagni di Zolfo, Maso Zeiler)». L’assessore dice anche che restano aperti i problemi con più di 100 immigrati che hanno presentato la richieste di protezione internazionale «e si tratta soprattutto di persone arrivate in Alto Adige via terra» ma che non hanno ancora ottenuto risposta.

Il WaltherPark di Benko.

L’Hotel Alpi chiude definitivamente una fase e apre la strada alla rivoluzione del quadrilatero via Alto Adige, via Perathoner, viale Stazione e via Garibaldi. Così Hager: «A fine anno demoliamo l’”Alpi”. Ma vista la pressione su via Alto Adige per il Mercatino di Natale è probabile che i lavori siano ultimati a gennaio. Contemporaneamente verrà demolita anche la stazione delle autocorriere di via Perathoner».

A maggio si inizia con la nuova stazione dei bus di via Renon e il “buco” di via Alto Adige.

Hager ricorda che a maggio inizia la costruzione della nuova (ma provvisoria) stazione dei bus sull’area Ex Negrelli di via Renon (budget previsto 4 milioni di euro) che sarà consegnata a fine agosto. «Abbiamo assegnato l'appalto dell'opera». Sarà una cordata di imprese altoatesine, guidata dalla Union Bau di Campo Tures, con accanto la Bitumisarco di Vendruscolo e la Alpen Bau, a costruire la nuova infrastruttura. E sempre a maggio inizia l’edificazione dell’edificio che sorgerà in quello che abbiamo ribattezzato il “buco” di via Alto Adige, la zona recintata e vuota che si trova di fronte all’Hotel Alpi e dietro il Teatro.













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