accoglienza

Chiude la palestra “Kunter”, migranti trasferiti in periferia

Kompatscher: «Dalla Prefettura l’elenco di 84 richiedenti asilo con i requisiti per essere accolti nei Cas»


Antonella Mattioli


BOLZANO. «I migranti ospitati all’interno della palestra Kunter verranno trasferiti nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) dislocati in giro per la provincia: la struttura verrà restituita alla scuola». L’annuncio, nel primo pomeriggio di venerdi, da parte del presidente della Provincia Arno Kompatscher, viene salutato con soddisfazione innanzitutto dal sindaco Renzo Caramaschi che ha più volte sollecitato la Provincia a riaprire i Cas, in parte chiusi nei mesi scorsi. Ricordiamo che la decisione, presa d’urgenza martedì scorso, di utilizzare la palestra dell’Istituto economico in lingua tedesca di via Cadorna, per ospitare 25 senzatetto, aveva sollevato una bufera.

L’emergenza improvvisa

È vero che la Protezione civile - già a dicembre dopo un sopralluogo - aveva stabilito che in caso di necessità, si sarebbe potuto usare la struttura. Ma fino a martedì gli ulteriori posti letto - una cinquantina in più all’ex Alimarket e 34 all’ex caserma Mercanti di Appiano - erano stati sufficienti a fronteggiare l’emergenza. Poi, nel giro di poche ore, la situazione si è aggravata: pieni i 140 posti dell’ex Alimarket di via Gobetti; esauriti i 90 del centro Comini di via Volta; lo stesso dicasi per la caserma Mercanti.

Di fronte al repentino abbassamento delle temperature e ad un aumento dei flussi, le richieste di accoglienza sono esplose.

Per evitare che si ripetesse un’altra tragedia - nella notte tra l’8 e il 9 dicembre è morto Mostafa Abdelaziz Mostafa Abouelela, egiziano di 19 anni, ucciso dal freddo mentre dormiva tra quattro cartoni sistemati sotto i binari della ferrovia a Bolzano sud - si è deciso di aprire la palestra Kunter e trasformarla in dormitorio.

Una decisione questa che aveva provocato la reazione anche delle famiglie del centinaio di ragazzi e ragazze, tra i 12 e i 16 anni, che alle Kunter si allenano a badminton. Oltre che del sindaco e dell’assessore comunale Juri Andriollo che avevano criticato la scelta ed erano tornati ad invocare un trasferimento dei migranti in periferia.

Riaprono i Cas

Nel pomeriggio di venerdi, la nuova comunicazione: la palestra verrà restituita alla scuola. «Questo è possibile - spiega il governatore - perché il Commissariato del governo ci ha inviato l’elenco con i nominativi di 84 persone che, in quanto richiedenti asilo, hanno diritto ad essere accolti nei Cas. Vorrei fosse chiaro che non è la Provincia che decide chi ha o meno i requisiti per entrare nei Centri di accoglienza straordinaria. Noi li gestiamo per conto dello Stato. A questo punto non serve più la palestra Kunter; si libereranno a breve anche dei posti nelle strutture create per i senzatetto ed occupate temporaneamente dai migranti».

Soddisfatto il sindaco Renzo Caramaschi: «Finalmente qualcosa si sta muovendo. Non mi stancherò di ripetere che non è possibile che sia solo il capoluogo a farsi carico del problema. A Bolzano ospitiamo (il dato è del 17 gennaio) 787 persone, più 20 che dormono all’aperto». A dicembre Kompatscher aveva chiesto ai Comuni di indicare strutture da mettere a disposizione “entro Natale”. Pochi avevano risposto all’appello. Per questo, la Ripartizione patrimonio ha pubblicato di recente il bando per trovare immobili a norma e in grado di ospitare almeno 25 persone. Le risposte sono attese entro il 20 febbraio.













Altre notizie

Il funerale

L'ultimo saluto a don Cristelli, il prete "scomodo"

Una folla a Miola di Piné per l'addio al prete giornalista interprete del Concilio Vaticano II. Fu vicario parrocchiale a Oltrisarco e poi tra i fondatori del sindacato regionale dei giornalisti. Il vescovo di Trento Lauro Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

 

 

Attualità