Christian Galeotti si spaccia per veterinario

Il presidente dell’Ordine: stiamo prendendo in considerazione la denuncia per abuso di professione



BOLZANO. Cercando su internet, ci si imbatte su un sito che pubblicizza un ambulatorio veterinario a Terlano. Quando poi si legge il nome del presunto medico, si rimane un po’ perplessi. Il suo nome è Christian Galeotti. Ma non è lo stesso che ha avuto problemi con la giustizia, perché accusato - e condannato - per zoopornografia? Il presunto veterinario dice di essersi laureato a Bologna e lascia il numero di cellulare. L’ambulatorio, invece, si trova a Terlano. Si tratta di un omonimo?

All’Ordine dei veterinari non ne sanno niente: Christian Galeotti non risulta essere veterinario né in Alto Adige, né nel resto d’Italia. Il presidente dell’Ordine, Franz Hintner, non ci pensa due volte e decide di effettuare una serie di controlli: «Per prima cosa - precisa - faremo delle verifiche. Dopodiché, presenteremo una denuncia per abuso di professione. Se Galeotti gestisce veramente quel sito internet, allora sta mettendo a rischio la nostra categoria. Innanzitutto, mette in difficoltà tutte le persone che vanno a Terlano, presso il suo presunto ambulatorio. E poi fa perdere credibilità i veri veterinari, che hanno studiato e sono abilitati a fare questo mestiere». Anche sul database nazionale non risulta il nome del bolzanino di 36 anni, condannato dopo che gli inquirenti avevano scoperto che girava filmini a luci rosse all’interno del suo allevamento.

Galeotti aveva fatto arrivare una nota porno-star del settore: nei video si vede la donna che ha rapporti sessuali con i vari cani dell’allevamento. E i guai giudiziari del bolzanino non finiscono qui: è stato condannato anche a Trento e Treviso. A causa di un cumulo di pena l’ex allevatore è rimasto agli arresti domiciliari dal 22 maggio al 21 luglio di quest’anno. Come detto, i maltrattamenti che gli sono stati contestati in relazione ai filmini hard, riguardano il fatto di aver utilizzato gli animali per finalità contrarie alla loro natura. Lo stesso Galeotti, alla fine, aveva ammesso di aver messo a disposizione il suo allevamento di San Genesio per dei film zoopornografici. I video si potevano acquistare sul web, saldando il conto tramite una carta di credito. A seconda dei gusti personali si poteva scaricare il video col labrador, o con il golden retriever, con il dobermann o coi vari meticci. Costo: oltre venti euro a filmato. Naturalmente, tasche permettendo, si poteva anche acquistare l'intero pacchetto, ossia il film completo, intitolato «The Record». Girato, almeno secondo la Procura, in quel di Avigna. Ma Galeotti ha avuto problemi anche per la vendita di cuccioli, ai quali, secondo gli acquirenti, il bolzanino avrebbe falsificato i documenti, inventandosi pedigree. Per questo si è arrivati alla richiesta di domiciliari.

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