Ciclone Köllensperger sulle provinciali 

Trattative su una civica, il consigliere M5S svela le carte. E la Svp lancia la svolta «sicurezza»



BOLZANO. Paul Köllensperger ha custodito il segreto fino all’ultimo, chiedendo un patto di riservatezza anche ai potenziali candidati con cui ha trattato in queste settimane. Il consigliere provinciale del M5S annuncerà oggi le sue decisioni sulle elezioni provinciali. Anche ieri le indiscrezioni parlavano della lista (civica) interetnica su cui Köllensperger ha incalzato i vertici nazionali del M5S. «Ci servono strumenti più flessibili per la nostra realtà provinciale», ha detto in più occasioni Köllensperger, che punta ad allargare l’elettorato tradizionale del M5S uscendo da gruppo italiano e ambiente cittadino: ha lavorato per costruire una lista con amministratori, italiani e soprattutto sudtirolesi. Alessandro Beati (sindaco di Vadena) è uno dei nomi circolati. A Luigi Di Maio sono state chieste deroghe alle regole sulle candidature, per accogliere candidati di altri movimenti e con più di due mandati alle spalle. Ancora ieri però Francesca Schir, consigliera a Merano, annunciava: «Le candidature saranno decise attraverso la piattaforma Rousseau». Possibili dunque mosse a sorpresa di Köllensperger.

POTERI SULLA SICUREZZA. Dalla Svp arriva l’offensiva sui poteri sulla sicurezza. L’ufficio di presidenza della Svp sta lavorando ad un pacchetto di misure per la sicurezza, da presentare in Parlamento, che prevede il trasferimento della competenza e dell'autorità sulla sicurezza pubblica al presidente della Provincia. L'ufficio di presidenza si è espresso anche per un inasprimento delle pene per la piccola criminalità ed una più certa esecuzione delle stesse. «Il senso di sicurezza della popolazione deve essere rafforzato», sottolinea Achammer, «ciò sarà possibile solo se sarà possibile reagire a livello locale». Un gruppo di lavoro interno, presieduto dal senatore Dieter Steger, ha presentato di recente agli organi di partito un dossier di raccomandazioni su questa materia, che sono state poi approvate dalla conferenza dei dirigenti periferici, dei sindaci e dell'esecutivo allargato del partito. Ora, viene annunciato, dovrà essere preparato un «pacchetto sicurezza» da proporre in Parlamento. «Anche se in passato ci sono state diverse proposte da parte nostra e le possibilità di successo in Parlamento sono completamente aperte, è nostro dovere fare ancora pressione», conclude Achammer. Interlocutori privilegiati, i ministri leghisti per i quali il tema sicurezza è in cima alle priorità.













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