Città chiusa ai pendolari dalle 7 alle 9 

Caramaschi: in via Druso e via V. Veneto sperimentazione con l’avvio del metrobus, e poi divieto quando ci sarà il tram


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Città chiusa ai pendolari in entrata dagli assi di penetrazione Druso-Vittorio Veneto dalle 7 alle 9 di mattina: il via probabile (ma da concordare) al divieto quando sarà in funzione il metrobus (fine 2019-inizio 2020), il via certo col tram. E poi blocco automatico degli euro 3, con successione euro 4 e 5 se necessario, allo sforamento dei livelli degli inquinanti. E non è finita: pressione sulla Provincia e sui sindaci di Appiano e Caldaro perché la linea del tram adesso prevista in partenza da Ponte Adige, sia estesa all'Oltradige. Ecco i termini della trincea anti pendolari che Bolzano sta predisponendo. Che non è ancora per una guerra aperta ma che sta diventando funzionale ad un'offensiva sistematica. «Ho letto quello che suggeriscono i grillini: ticket d'ingresso e A22 da aprire tra i nostri due caselli - dice il sindaco - ma la differenza tra me e loro è che io voglio una Bolzano in cui i bolzanini possano vivere meglio ma senza taglieggiare i vicini: i pendolari sono “il problema” per il traffico ma i divieti li farò partire in presenza di alternative di trasporto pubblico». Ecco il doppio binario, i “due forni” caramaschiani: linea dura come programmi e approccio concordato come metodo. Perché il municipio è consapevole che le risorse (per il metrobus, il tram e l'A22) arrivano dalla Provincia, ma la Provincia può investire su Bolzano in termini di lotta all'inquinamento e al traffico solo se il territorio non farà le barricate. E il ticket , in questa luce, potrebbe essere avvertito come una provocazione. «Cosa vuole chi chiede il pass d'ingresso? Limitare o chiudere alle auto, no? Ebbene - insiste il sindaco - il Comune è pronto, letteralmente, a chiudere ai pendolari in entrata la mattina, momento di maggiore afflusso. Ma lo potrà fare con grandi possibilità di ottenere risultati se saprà mettere in campo alternative a cui non la gente non potrà dire di no...». E poi il raddoppio del treno per Merano, l'accelerazione del metrobus e il centro intermodale di Ponte Adige. Ma queste ultime tre direttrici erano già state delineate compiutamente.

Ecco le specifiche anti pendolari.

1) Blocco in entrata dalle 7 alle 9 di mattina. È una prospettiva incardinata sulla entrata in campo dei due progetti di trasporto pubblico: il metrobus e il tram. Il primo ha una prospettiva di avvio di un anno e mezzo e una capacità di carico di almeno 200 persone. Il secondo ha una possibilità di ospitare 400 passeggeri ma il doppio di tempi di attesa per la sua realizzazione. «Quando saranno in funzione entrambi, via al blocco in entrata di due ore la mattina», assicura Caramaschi. Che conta anche sul parcheggio di Ponte Adige da cui partiranno i mezzi. La ragione del divieto? Su questa direttrice d'ingresso la media giornaliera è di 30 mila arrivi. Che costituiscono oltre un terzo dell'intero “monte pendolari” che affumicano Bolzano tutti i giorni.

2) Blocco degli Euro. È uno dei "lotti" dello schema. Perché agendo sulle auto più inquinanti il Comune conta di bloccare almeno 1/5 dell'intero numero dei mezzi dei pendolari e in ogni caso di possedere un deterrente considerevole. I blocchi dal 2019 dovrebbero essere attuati in automatico per gli euro 3 e poi, a salire, verso gli euro 4 e 5 se non ci fossero riscontri nella qualità migliorata dell'aria.

3) il tram verso l'Oltradige. È uno dei punti che Bolzano ha messo sul tavolo di regia Comune-Provincia. «Il programma parla di corse sui 40 minuti scarsi da Caldaro e 26 da Appiano, con successioni molto veloci dei mezzi in arrivo. Ma dobbiamo concordare il tutto con i sindaci. Certo, la Provincia mi ha posto delle priorità e abbiamo scelto di partire subito con la linea Ponte Adige-centro città». Ma il Pums, il piano urbano della mobilità sostenibile che il Comune sta elaborando comprende anche l'allungamento della linea oltre i confini del capoluogo per poter costituire una risposta strategica e non tattica al pendolarismo. E poi i treni per Merano con linea privilegiata e conseguenti arrivi ogni 15 minuti sfruttando la nuova galleria dedicata sotto il Virgolo già finanziata da Rfi.













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