Cle, un consorzio per sbloccare i cantieri

Nella cordata Pretti & Scalfi e Obrelli. Grata: manca la firma, a metà maggio si parte. I sindacati: garantiti i 30 posti di lavoro


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Manca ancora la firma, ma la soluzione per uscire dalla crisi che ha colpito l’impresa di costruzioni Cle sembra davvero dietro l’angolo. Sono, infatti, in dirittura d’arrivo le trattative con un consorzio di quattro aziende (tra cui Pretti & Scalfi di Tione e Obrelli di Lavis), pronto a costituire una Srl – la «Cle Group» – e deciso a rilevare il ramo d’azienda della Cooperativa lavoratori edili di Bolzano.

Nella vicenda sono coinvolte 10 coop: a Casanova Cordis, Guncina, Tessa, Adige, Alpha e Azzurro, a Druso Ovest la Cicogna e a Pineta di Laives (zona Toggenburg) Casanova, Cristallo e Casa e Territorio. In totale 141 famiglie: 86 a Casanova, 23 a Druso Ovest e 32 a Pineta di Laives. La partita più importante è quella del lotto «C» a Casanova, dove sono previsti 26 mila metri cubi di residenziale ma anche 19 mila metri cubi fra supermercato della catena M-Preis, uffici e nuova sede dell’Assb.

«Ci sono tutti i presupposti - sottolinea Andrea Grata di Confcooperative - per sbloccare i cantieri, fermi purtroppo da dicembre, entro il mese di maggio. Questo Consorzio è fortemente interessato ad acquisire il ramo d’azienda per quanto attiene il Lotto C, mentre per Pineta e Druso Ovest si profila il subentro della Plattner Bau. In quest’ultimo caso c’è stata una diffida ad adempiere e visto che Cle non ha dimostrato di essere in grado di dare continuità al cantiere il contratto sarà risolto». Alberto Bocchio, presidente del Consorzio Lotto C di Casanova, di cui fanno parte cooperative sia di Confcooop che di Legacoopbund, è prudente ma fiducioso. «L’interesse della cordata di imprenditori trentini è concreto e dovrebbero esserci sviluppi decisivi già nei prossimi giorni. In questi cinque mesi di blocco cantiere i soci delle coop interessate hanno dovuto fare i conti con problemi di varia natura, anche economici, per i pre-finanziamenti aperti da tempo».

Soddisfatti anche i sindacati, come confermano le parole di Maurizio D’Aurelio della Uil. «Si tratta di imprenditori che vogliono sbarcare in Alto Adige per rimanerci. Hanno garantito il posto a tutti i dipendenti rimasti, che nel frattempo sono scesi da 50 ad una trentina. Gli altri si sono accasati altrove. Si è parlato dell’affitto del ramo d’azienda di Cle per 36 mesi con un contestuale preliminare di vendita. Il destino della Cle? Se va a buon fine quest’accordo sarà messa in liquidazione».

Roberto Rossin di Cle aspetta la firma decisiva, prevista entro i prossimi cinque giorni: «Le trattative sono molto avanzate, ma prima di aggiungere altro aspetto la formalizzazione dell’accordo». Della cordata trentina parla, per ora, Geremia Pretti della Pretti & Scalfi di Tione: «Tra una settimana dovremmo essere pronti. Siamo interessati, è vero. In ballo ci sono decine di alloggi e una trentina di posti di lavoro». In ballo c’è anche l’ingegner Mario Obrelli dell’azienda omonima di Lavis, pronto ad entrare in questa «operazione di salvataggio».

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