Clinica Bonvicini, comitato all'attacco

L'ampliamento della Boncivini finisce in giunta provinciale ma il comitato si oppone all'«inutile ingrandimento della clinica che potrebbe aprire la strada a speculazioni edilizie»



BOLZANO. L'ampliamento della Boncivini finisce in giunta provinciale e si riattizza la guerra tra. famiglie note. Il comitato (134 residenti), guidato da Mario Vascellari e Leonhard Von Pretz si oppone all'«inutile ingrandimento della clinica che potrebbe aprire la strada a speculazioni edilizie». Paolo Boncivini, che ha dalla sua 3.468 firme di cittadini favorevoli ai lavori, è amareggiato: «Devo ristrutturare per rispettare i nuovi standard. Abbiamo già ridotto al minimo l'ampliamento, per contenere i costi e limitare l'impatto ambientale. Più di così non si può fare. Se vogliamo mantenere lo stesso numero di letti, dobbiamo garantire gli standard qualitativi previsti e richiesti dall'Asl. Se non ci permetteranno di farlo, chiuderemo: purtroppo non ci sono alternative. E comunque sia sono il primo a voler conservare e preservare la zona».

«La commissione urbanistica provinciale - ribattono Vascellari e Von Pretz - a maggio ha bocciato il progetto e la decisione adesso spetta alla giunta. L'unico che invece continua a non capire ed ha dato l'ok ad un progetto inaccettabile è il Comune. Per noi l'aumento di cubatura è estremo e inappropriato. La Bonvicini che oggi ha 7.500 metri cubi finirà per averne 16.500 (più del doppio) e potrebbe arrivare a lavori finiti addirittura a 20.000. Se consideriamo la cubatura sotterranea già esistente (17.000 metri) arriveremo ad un totale di 37.000 metri pari all'incirca alla cubatura dell'ospedale di Vipiteno.

E poi una zona residenziale di assoluto pregio e sotto tutela che vede sopravvivere palazzi interi (una volta alberghi), mai modificati, sarà stravolta e finiranno per essere penalizzate anche le passeggiate del Guncina. Per non parlare del traffico e della cronica mancanza di parcheggi. Il progetto prevede poi un "blocco" di cemento e vetro con tetto terrazzato e bar. Uno stile che fa a pugni con le ville circostanti e con lo stile dei pendii del Guncina». Bonvicini ribadisce che l'adeguamento della struttura a 16.500 metri cubi è indispensabile per mantenere gli 89 posti letto che restano invariati rispetto agli attuali dimostrando in tal modo l'assenza di qualsiasi speculazione in una zona classificata di interesse pubblico. E poi il progetto è solo abbozzato. Dovrà passare in Comune per ottenere tutti i permessi del caso, mi chiedo perché il Comitato protesta».

Ma sarebbe possibile ridurre l'ampliamento previsto? «L'edificio si alza solo di mezzo piano e la cubatura in più viene aggiunta sui lati, in modo da contenere al massimo l'impatto ambientale. Tra il resto siamo costretti solo ad un tipo di intervento perché ci dobbiamo agganciare ai piani che distano uno dall'altro 4 metri e mezzo quando lo standard oggi è di 3 metri. Arrivando a 16 mila metri riusciamo ad ampliare le stanze che passano dai 3-4 letti attuali a doppie o singole, mantenendo però gli attuali 89 posti; con 11 mila dovremmo ridurre il numero dei letti a 70: a quel punto non riusciremmo neppure a coprire i costi, visto che i lavori comportano un investimento da milioni di euro». Come la mettiamo col traffico? «Non è cambiato nulla con la Radioterapia e non cambierà nulla adesso visto che i posti letto restano gli stessi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità