il CASO

Comprensorio, rieletto Lanziner ma l’Oltradige lascia

EGNA. Storica frattura tra l’Oltradige e la Bassa Atesina per il rinnovo della giunta comprensoriale, che avrà ancora come presidente l’ex sindaco di Trodena Edmund Lanziner. Ma la vera notizia è...


di Bruno Tonidandel


EGNA. Storica frattura tra l’Oltradige e la Bassa Atesina per il rinnovo della giunta comprensoriale, che avrà ancora come presidente l’ex sindaco di Trodena Edmund Lanziner. Ma la vera notizia è che i rappresentanti dei Comuni dell’Oltradige (Appiano, Caldaro, Terlano e Andriano) - che sono in netta minoranza rispetto ai colleghi della Bassa Atesina - hanno deciso di alzarsi e lasciare la seduta in segno di polemica.

Il sindaco di Andriano Roland Danay ha parlato anche a nome dei colleghi e si è detto «profondamente deluso» dalle decisioni dei rappresentanti della Bassa Atesina che avevano riservato all’Oltradige «solamente due posti su cinque» (uno per Monika Hofer Larcher di Appiano e l’altro per Christian Ambach di Caldaro). Si aspettavano, in concreto, la nomina di un terzo assessore (Massimo Cleva di Appiano) in modo tale da avere, per la prima volta, la maggioranza assoluta in seno al Comprensorio. In realtà l’Oltradige nell’ultima giunta comprensoriale aveva un solo rappresentante (la sindaca di Caldaro Gertrud Benin) e quindi con le nuove nomine ha guadagnato comunque un posto. Monika Hofer Larcher ha già presentato una lettera di dimissioni, mentre il caldarese Ambach pare sia pronto a fare lo stesso. Da registrare anche il disappunto dei rappresentanti del gruppo italiano, che - dimostrando grande intelligenza e senso pratico - si erano trovati prima della riunione e avevano deciso di nominare quali loro rappresentanti il sindaco di Laives Christian Bianchi e il sindaco di Vadena Alessandro Beati, almeno per la prima metà della legislatura.

L’Oltradige, in questa occasione, avrebbe voluto scegliere anche il rappresentante italiano privando il gruppo di minoranza linguistica di un’autonomia che fino ad oggi non era mai stata messa in discussione.

«Forse l’Oltradige - commenta Alessandro Beati - mira a creare un proprio Distretto, cosa folle di questi tempi, ma non può sostenere di essere mai stato trattato in modo diverso o peggiore dalla Bassa Atesina. Come tutte le scelte anche questa avrà inevitabilmente delle conseguenze». (max)

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