Comune di Bolzano: meno soldi per cultura e strade

La giunta costretta a ridurre la spesa discrezionale del 16%. A rischio anche lo sport


Antonella Mattioli


BOLZANO. Non è ancora stato deciso, ma si va verso un taglio del 16,5% sui capitoli cosiddetti "discrezionali". Ovvero cultura, sport, turismo, mobilità, economia. Anche ieri la giunta comunale ha provato, senza riuscirci, a far quadrare i conti del bilancio 2011. SPESE CORRENTI. Per questa voce è prevista una spesa di 180 milioni di euro. Ne mancano all'appello 2,9. «Il problema - spiega Gallo - è che queste sono spese fisse: la più pesante riguarda il personale». In Municipio si susseguono gli incontri tra i responsabili degli assessorati e Fabio Bovolon, direttore dell'ufficio finanze. Si prova a limare il più possibile, ma i conti ancora non tornano. «Alla fine riusciremo a trovare la quadra, però non è facile: in questi anni abbiamo già fatto una serie di tagli. Ormai non c'è grasso che cola in nessun settore». INVESTIMENTI. Le richieste degli assessorati ammontano a circa 60 milioni, ma in base alle stime le disponibilità per gli investimenti non supereranno i 40. La maggior parte dei fondi andrà nella ristrutturazione di complessi scolastici e nella realizzazione dei servizi nei quartieri Firmian e Casanova. «Altre grandi opere - spiega Gallo - non sono in programma: anche perché, oltre ai soldi per la realizzazione, bisogna poi mettere in conto spese notevoli per la gestione. Con bilanci sempre più ridotti possiamo permetterci solo ciò che è davvero indispensabili». Prendiamo la voce manutenzione strade. L'ingegner Mario Begher, capo del servizio, ha quantificato i costi per i lavori in circa 6 milioni l'anno, le disponibilità non superano l'1,5. Si farà solo lo stretto necessario. I TAGLI. Il problema a questo punto è dove operare ulteriori tagli, visto che negli ultimi anni il Comune ha già messo in campo una politica di forte riduzione della spesa. La giunta ha individuato i capitoli cosiddetti "discrezionali", ovvero quelli dove ci sarebbero spese "comprimibili": sono cultura, sport, turismo, economia, mobilità. Quindi si è stabilito in linea di massima il quantum: meno 16,5%. Una botta non indifferente. Per la cultura quantificata in circa un milione e mezzo in meno che significherebbe la paralisi. «Si devono fare delle scelte: la cultura ha già sopportato pesanti sacrifici, forse ci sono altri settori su cui fare delle riflessioni». L'assessore Patrizia Trincanato non lo dice esplicitamente, ma pensa al settore del turismo ed in particolare al Mercatino di Natale. LE ENTRATE. In giunta sperano ovviamente che i tagli annunciati dalla Provincia ai Comuni, non riguardino la pro capite, ovvero la somma che viene trasferita per ogni cittadino. «Sono circa 600 euro a testa - spiega Gallo -: una cifra che ci consente di coprire almeno in parte le spese correnti. Se dovessero ridurre quella, sarebbe un disastro». Anche perché il Comune non vuole e non può aumentare le entrate. «Non vogliamo aumentare le tariffe dei servizi. Mentre, a mio avviso, potremmo aumentare l'aliquota Irpef e l'Ici, ma il governo ha bloccato queste voci». LA MAGGIORANZA. Di bilancio si è parlato anche ieri nell'incontro di maggioranza e sono uscite una serie di proposte sui possibili risparmi: si va dalla Fondazione castelli a Time Code, a risparmi sul Mercatino di Natale. Così Guido Margheri (Sel): «No a tagli indiscriminati, bisogna fissare prima le priorità».

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