Contadino esentasse con l’ avvocato pagato dallo Stato

BOLZANO. Guadagna circa 40 mila euro all’anno ma grazie alle agevolazioni fiscali previste per gli agricolori in Alto Adige, non paga le tasse ed ora lo Stato gli pagherà anche la parcella dell’avvoca...



BOLZANO. Guadagna circa 40 mila euro all’anno ma grazie alle agevolazioni fiscali previste per gli agricolori in Alto Adige, non paga le tasse ed ora lo Stato gli pagherà anche la parcella dell’avvocato per separarsi dalla moglie.

Rischia di innescare non poche polemiche la vicenda finita al vaglio, nelle scorse settimane, del procuratore aggiunto Markus Mayr. Sulla scrivania del magistrato era infatti stata inoltrata l’istanza di un contadino della valle Isarco circa il diritto di ottenere il gratuito patrocinio per una pratica legale riguardante la separazione legale dalla moglie.

Ricordiamo che il patrocinio gratuito è un istituto previsto dalle legge per garantire anche alle persone con limitate possibilità economiche di rivolgersi ad un avvocato per una pratica legale. Se si viene ammessi al patrocinio gratuito, la parcella - alla fine del procedimento - viene pagata dallo Stato. Nel nostro caso l’istanza era stata depositata da un agricoltore sudtirolese che sosteneva di essere «povero in canna». Per dimostrarlo, l’uomo ha allegato alla domanda di patrocinio legale gratuito la propria dichiarazione dei redditi di tre anni consecutivi.

Il controllo ha fatto balzare sulla sedia il magistrato: il contadino infatti - nell’arco di tre anni - aveva segnalato un reddito tra i 24 ed i 28 euro all’anno. Pensando di trovarsi di fronte ad una clamorosa ammissione di elusione del pagamento delle imposte, la Procura ha disposto una serie di accertamenti, ipotizzando ovviamente la frode fiscale.

Il contadino è così finito sul registro degli indagati ma ci è rimasto poco. L’indagine ha infatti evidenziato che l’uomo, pur avendo un reddito presunto di circa 40 mila euro (secondo una stima sugli utili ottenuti dalla vendita degli ortaggi coltivati durante l’anno nei propri terreni) aveva il diritto di denunciare somme ridicole per il semplice fatto che tutti gli agricoltori altoatesini sono chiamati a pagare le imposte non sull’imponibile derivante dall’attività svolta (in questo caso la vendita degli ortaggi coltivati), ma semplicemente sul valore catastale dei terreni posseduti. Sulla base dei parametri previsti, è così emerso che l’agricoltore in question e della val d’Isarco era da considerare perfettamente in regola e, di conseguenza, «povero in canna».

Il procuratore Markus Mayr ne ha dovuto prendere atto autorizzando dunque il gratuito patrocinio. Il contadino, dunque, oltre a guadagnare il dovuto «esentasse» si farà anche pagare l’avvocato dallo Stato.©RIPRODUZIONE RISERVATA













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