Conte nuovo questore vicario a Pordenone 

Il comandante della Polstrada, 52 anni, guidò l’operazione naziskin con Rispoli e si occupò di bikers


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Giancarlo Conte, primo dirigete e comandante provinciale della Polizia stradale, è stato promosso vicario a Pordenone, dove inizierà questa mattina il nuovo incarico. Al suo posto arriverà una donna, Anna Lisa Mongiorgi, che finora ha diretto la Stradale a Udine. Conte, 52 anni, ha ricoperto una serie di ruoli di prestigio, dalla polizia di frontiera alla Digos, dalla protezione pentiti della camorra a Capo di gabinetto fino alla Pasi, la divisione che si occupa di immigrazione.

Ma tra i risultati di maggior prestigio spiccano la prima applicazione della legge Mancino a livello nazionale con Rispoli nell’ambito di un’operazione legata ai naziskin e la guerra tra bande di bikers culminata con un omicidio a colpi di pistola nella gola di Lana.

Dottor Conte, complimenti per la promozione. Quando inizierà il suo nuovo incarico?

«Proprio oggi entrerò in servizio alla questura di Pordenone. Sono soddisfatto di trovarmi davanti a questa nuova importante sfida professionale».

Quando è entrato in polizia?

«Il 5 dicembre 1985. Poi ho frequentato l’Accademia e il secondo corso dell’Istituto superiore di polizia».

Qual è stata la sua prima sede di assegnazione?

«La polizia di frontiera di Malles Venosta dove c’era anche il Commissariato. Poi ho fatto un’esperienza analoga alla Polizia di frontiera di Brennero».

Ma lei si è occupato anche di pentiti...

«Sì, a Roma ho diretto la sezione del Servizio centrale protezione pentiti che si occupava dei collaboratori di giustizia della camorra».

Tra i commissariati provinciali che ha diretto ricordiamo anche Bressanone.

«Fu un’esperienza altrettanto formativa, che mi ha aiutato a conoscere bene anche la periferia altoatesina in una realtà comunque non così piccola».

Poi c’è stata anche la Digos, con operazioni di assoluto rilievo. Quale ricorda in particolare?

«Senza dubbio l’operazione naziskin assieme al dottor Rispoli. Era il 2000 e fu la prima volta, in Italia, che venne applicata la legge Mancino. I giornali nazionali ne parlarono per un mese intero».

La rivalità tra bande di bikers culminò invece con un omicidio..

«Sì, nella gola di Lana. La vicenda Hells Angels ci occupò a fondo per anni...».

Da dirigente di lungo corso della Polstrada si sente di affermare che le nostre strade sono sicure?

«L’incidentalità è bassa anche se i volumi di traffico sono davvero notevoli».

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