Contro i pendolari dei rifiuti adesso arrivano le telecamere 

Ai varchi della città. Le fototrappole usate in passato erano insufficienti per combattere il fenomeno dell’abbandono Verranno installate in sette punti caldi. Il sindaco: stop a chi arriva qui e lascia le immondizie nelle nostre isole ecologiche


Davide Pasquali


Bolzano. Per carità, i bolzanini non sono tutti dei santi. Ma ad appesantire ulteriormente la esecrabile situazione ci sono anche i pendolari. Non stiamo parlando per una volta del traffico veicolare, anche se a quest’ultimo la questione è connessa. Stiamo parlando dell’abbandono dei rifiuti, non in città ma ai suoi margini confinari. Colpa, a dirlo è in prima persona il sindaco Caramaschi, dei pendolari. Arrivano, mollano il sacchetto a terra e via. E così, i paesi circonvicini appaiono dei paradisi ambientali in cui la raccolta rifiuti differenziata è al top, mentre il capoluogo sfigura. Ora si è deciso di dire basta. Ai varchi cittadini delle immondizie verranno posizionate delle telecamere. In funzione h24, 7 giorni su 7.

Lo ha annunciato nella giornata di ieri il sindaco Caramaschi, a latere della seduta settimanale di giunta comunale. «Per la sicurezza - ha chiarito - abbiamo già installato 144 videocamere, in grado di supportare la questura laddove avvengano dei reati. Servono per individuare nel più breve lasso di tempo possibile i colpevoli». Questo delle nuove telecamere nelle isole ecologiche, però, è tutto un altro paio di maniche. «Si tratta di un altro tipo di controllo, che riguarda l’abitudine di certi cittadini, in parte residenti a Bolzano ma per la maggior parte provenienti dai comuni limitrofi, che hanno il cattivo vezzo di arrivare in città portandosi dietro i rifiuti di casa e di depositarli poi al primo posto utile, nei pressi dei contenitori stradali del Comune di Bolzano».

Anche in questo modo, sottolinea il sindaco, «Bolzano appare come un grande produttore di rifiuti, mentre gli altri Comuni risultano tutti virtuosi».

Nella seduta di ieri mattina, la giunta comunale ha approvato il documento indispensabile per poter avviare l’intervento, ossia il documento di liceità, che autorizza l’installazione, chiedendo il via libera alla questura. La questura ora dovrà dunque dare il proprio benestare, «perché si tratta comunque sempre di una limitazione della privacy dei soggetti eventualmente ripresi». I sette sistemi di videosorveglianza andranno a sostituire le preesistenti trappole fotografiche mobili, che avevano un funzionamento più complesso e farraginoso. «Queste sono molto più precise, stabili, e quindi sono in grado di essere molto più utili nell’individuazione di chi abbandona i rifiuti». Eventualmente, questo è ovvio, «se dovesse servire», potranno anche essere utilizzate per altri scopi, di sicurezza.

Al momento il Comune non ha reso noti i punti in cui le telecamere verranno installate, ma non è difficile immaginare quali saranno. Uno sarà di certo all’ingresso della città dall’Oltradige, a ponte Adige, dove ogni mattina migliaia di auto scendono da Caldaro Appiano eccetera. Un altro punto caldo è sicuramente in zona Cactus, ai Bagni di Zolfo, dove ad abbandonare rifiuti sono i pendolari che gravitano nella zona di Terlano. Altri punti più che caldi caldissimi, le campane della differenziata in cima a via Cadorna-via Fago, meta preferita dei pendolari da San Genesio. Eccetera eccetera.

Installando le telecamere, soprattutto come deterrente, si spera di limitare quanto più possibile l’abbandono dei rifiuti in città, che costa a Seab, e dunque alla collettività cittadina, oltre un milione di euro all’anno.













Altre notizie

Attualità