Coop, oblò obbligatorio in 2 mila garage

L’emendamento Peintner è retroattivo: 5 anni di per adeguarsi. Grata: «Chi impugna vince, no a sindromi poliziesche»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Scintille in maggioranza per il nuovo regolamento sui parcheggi interrati, che non appena sarà approvato (oggi o domani al massimo) imporrà di fatto ad oltre 2 mila famiglie che hanno costruito in cooperativa di dotarsi di una “finestrella” (entro cinque anni), una specie di oblò per consentire al Comune di verificare il corretto utilizzo dei “box”. «C’è, infatti, chi li subaffitta - sottolinea il presidente del consiglio comunale Guido Margheri - e chi li usa come magazzino, per poi occupare posti auto sul suolo pubblico. Era necessario stabilire delle regole, anche per venire incontro alle richieste, in termini di sicurezza, avanzate dai vigili del fuoco. La richiesta dell’oblò è legittima». L’emendamento, firmato dall’assessore Judith Kofler Peintner, non è stato condiviso, tra gli altri, da Juri Andriollo del Pd, che ha proposto una soluzione “più soft”, al fine di non penalizzare quantomeno chi ha già costruito. Questa impostazione non è stata condivisa, però, da Wally Rungger dei Verdi, che ha ipotizzato anchd un possibile conflitto di interessi del collega, visto il ruolo ricoperto in ambito cooperativistico. Il Pd, poi, ha fatto marcia indietro ma il problema resta, prova ne sia che ieri c’è stata una presa di posizione chiara e netta anche da parte del segretario generale di Confcooperative Andrea Grata. «Se qualcuno che ha già costruito presentasse ricorso avrebbe ottime chance di vincerlo. Normare per il passato ha l’odore dell’accanimento e forse è solo un maldestro rimedio a scelte non ponderate a suo tempo. A fronte dei dubbi solo su alcuni mi sembrerebbe ingiusto far pagare tutti».

Grata, poi, pone anche una domanda ben precisa: «È illecito, per ipotesi, mettere una tendina dietro una griglia per evitare che qualche malvivente verifichi se l’auto merita di essere rubata?». Secondo Confcoop si usano, poi, due pesi e due misure. Le stesse regole dovrebbero valere anche per l’Ipes, per gli alloggi comunali e per tutti gli altri appartamenti realizzati con fondi pubblici: «Altrimenti si rischia di mettere contro pezzi di popolazione, solo perché qualcuno crede che qualcun’altro faccia il furbo». Per Grata sarebbe meglio «cercare modalità non impattanti di ispezione», con una verifica dell’assessorato e dei vigili urbani «anche per prevenire iniziative di pancia come è indubbiamente questa».

Confcooperative (ma è coinvolta anche Legacoopbund) si dice pronta a collaborare per risolvere il problema ma vuole tutelare in primis tutti i suoi soci.

«Non ci metteremo a stimolare, né ad assecondare sindromi poliziesche verso chicchessia, specie verso i soci cooperatori che abbiamo il compito di rappresentare, ma al contrario vogliamo semmai concorrere a migliorare il sentimento di condivisione della cosa pubblica (di tutti) che fa parte del nostro Dna». A mettere il carico è stato poi un tweet dell’ex segretario provinciale del Pd Antonio Frena, vicino alle posizioni delle coop: «Eccezionale l'idea della finestrella sui garage: permetterà al ladro di scegliersi l'auto»

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