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Coppia aggredita sotto casa in via Bari. Il quartiere: abbiamo paura 

Preoccupazione nel quartiere. Un uomo si avvicina urlando e tenta di colpire più volte il marito. Per fermarlo la questura fa intervenire tre volanti. I residenti lamentano una situazione di degrado: «Di sera non usciamo. Da mesi c’è un brutto giro: spacciano, girano con bastoni e coltelli»



BOLZANO. C’è esasperazione a Don Bosco, dove nelle ultime settimane pare sia fortemente aumentata la presenza di spacciatori e consumatori. Numerose le segnalazioni di episodi poco piacevoli giunte al nostro giornale, la più grave riguarda un’aggressione avvenuta domenica sera: una coppia aggredita verbalmente e fisicamente da un ragazzo palesemente su di giri, tanto che per fermarlo sono occorse tre pattuglie della polizia.

«Domenica sera - racconta V.P., 29 anni, moglie di A.G., 25 - io e mio marito verso le 21 abbiamo portato fuori due dei nostri cani, in via Bari». Due cani di taglia piuttosto grossa, tenuti al guinzaglio, che dovrebbero servire da deterrente, ma così non è stato. «Stavamo per rientrare in casa - prosegue - quando dall’altra parte della strada ho sentito delle urla molto potenti. Allora ho alzato lo sguardo e ho visto un uomo, straniero. Mi indicava con il dito, sembrava molto arrabbiato, era molto aggressivo. Ha attraversato la strada ed è venuto dalla nostra parte». La giovane, impaurita, ha cominciato a indietreggiare. «Gli ho chiesto: “Ma cosa ti ho fatto?”». Poi, va oltre nel racconto, «mio marito gli ha detto: “Prenditela con me, cosa vuoi da lei?”».

A quel punto, l’aggressore si è avvicinato all’uomo: «Ha tentato di colpirlo per due o tre volte. Mio marito prima ha schivato i colpi poi è indietreggiato, anche perché il cane ha annusato chi ci stava importunando e subito, impaurito, si è nascosto dietro alle gambe di mio marito, tirandolo indietro». La giovane allora, sapendo che era in casa, ha chiamato a gran voce il suocero, che subito è sceso in strada, dopodiché ha chiamato il 112 per chiedere aiuto. «Mio suocero gli ha chiesto cosa volesse, lui si è girato urlando: “Io ti conosco”. Sembrava completamente impazzito».

La volante è arrivata presto, «ma i due poliziotti, assieme a mio suocero, che di mestiere fa il buttafuori, riuscivano a stento a tenerlo fermo, tanto che sono dovute intervenire altre due volanti. Solo in sei-sette sono riusciti a fermarlo, non ha avuto effetto neanche lo spray al peperoncino».

Caricato in auto l’aggressore, la coppia si è recata al San Maurizio: la donna in stato di choc, «dopo tre giorni ancora non riesco a dormire», il marito ha rimediato un collare. «Un problema cervicale, dovuto al cane che cercava di scappare», chiarisce. «Meno male che lo hanno fermato, avrebbe fatto di sicuro male a qualcuno».

In via Bari e dintorni è sempre peggio, racconta la giovane: «Un via vai di drogati e spacciatori. La sera non puoi uscire, abbiamo anche trovato del sangue a terra sotto casa. Il forte disagio è iniziato un mese e mezzo, due mesi fa. Le forze dell’ordine ci dicono chiamateci, ma questi sono sfuggenti, girano in bici, in monopattino, si nascondono nei portici delle case Ipes. C’è brutta gente, strana; ormai pare di essere nei dintorni della stazione». Nei giorni scorsi, nei pressi è stato visto un uomo, conclude: «Un altro drogato: brandiva in mano un bastone col quale voleva colpire delle ragazze».

Una nostra lettrice di via Parma, A.T., scrive: «Non è possibile che gente onesta, donne, bambini e uomini compresi, che lavorano sei giorni a settimana e pagano le tasse, debbano uscire di casa con la paura di incontrare per lo più stranieri e gente che spaccia e minaccia con tanto di coltelli nei cortili di casa. La comunità di Don Bosco è disperata. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci ascolti, di qualcuno che ci aiuti. Non è possibile che a Bolzano si debba avere paura di uscire di casa anche in pieno giorno, alla luce del sole. Le forze dell’ordine, oltre che intervenire, non possono fare altro che allontanare i soggetti pericolosi per un breve periodo di tempo».

 













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