Coppia di spacciatori teneva la droga nella culla

Sei arresti a Don Bosco. Lui e lei, impiegati, vendevano le dosi in casa Vendevano hashish tre volte più potente con il marchio di “Al Jazeera”


di Susanna Petrone


BOLZANO. Duro colpo allo spaccio di droga: gli agenti della squadra mobile, coordinati da Giuseppe Tricarico, hanno sgominato una banda di spacciatori, che operava tra Don Bosco e Europa-Novacella. Complessivamente sono state arrestate sei persone (una coppia di italiani, tre marocchini e un senegalese). La Procura non ha autorizzato la divulgazione dei nomi, per tutelare il bambino della coppia. Otto i bolzanini denunciati. La polizia ha sequestrato nel corso dell’indagine, partita a gennaio, un chilo e mezzo di hashish con un principio attivo molto elevato e 25 mila euro in contanti.

La maxi-operazione, denominata “Europa 2012”, è partita sei mesi fa, quando la polizia - nel corso di un’altra indagine - ha notato l’aumento del consumo di hashish tra i più giovani che si recavano in centro città durante il fine settimana. La polizia ha notato che c’era un via vai notevole in un appartamento di viale Europa. «Purtroppo, i giovani non sembrano fare fatica a recuperare la droga o- spiega il capo di gabinetto della questura Stefano Mamani -. Non solo: gli studenti controllati, non si recavano presso i giardini della stazione per acquistare la droga. Anzi, avevano scoperto un giro di spaccio più “casalingo”. Gli spacciatori, infatti, si sono inseriti sul mercato piano piano. C’è chi ha iniziato a vendere l’hashish, per guadagnare qualche soldo in più».

I due bolzanini, infatti, erano impiegati presso un’azienda del capoluogo e arrotondavano con la vendita della droga.

La prima perquisizione è stata effettuata il 20 febbraio: un arresto e quattro persone denunciate, più cento grammi di hashish sequestrati. «La coppia italiana - prosegue Tricarico - acquistava la droga dai marocchini e poi la rivendeva ad un cerchio più ristretto di amici. Abbiamo trovato la droga nascosta nel materasso della culla del loro bambino».

Il secondo duro colpo arriva l’8 marzo. Un altro arresto e un altra denuncia, più cento grammi di hashish con un principio attivo più elevato del solito (circa tre volte più forte). «Per “garantire” la qualità della droga - spiega Mamani - avevano marchiato i panetti con il simbolo della tv araba “Al Jazeera”. Era un modo per dimostrare ai clienti, che l’hashish era ottimo».

Poi è la volta del 19 maggio, con un altro arresto ed altri sequestri di droga e materiale elettronico. In un caso, lo spacciatore teneva nascosti i panetti all’interno di un pneumatico in macchina. Ieri mattina, infine, sono stati effettuati gli ultimi fermi, durante una serie di perquisizioni presso i quartieri Don Bosco ed Europa-Novacella. Le persone arrestate vanno dai 27 ai 49 anni. Manca un cittadino marocchino all’appello, che è tornato in patria.

Secondo le forze dell’ordine, lo spaccio funzionava così: gli spacciatori vendevano ad amici, che a loro volta facevano girare la voce nel quartiere. Invece di incontrarsi ad un angolo di strada, gli spacciatori preferivano essere raggiunti nelle rispettive abitazioni, per non destare sospetti.

«L’inchiesta è partita - sottolinea Mamani -dopo che una serie di giovani e giovanissimi, sono stati controllati nel fine settimana dagli agenti di polizia. I ragazzi non solo fanno uso di hashish, ma bevono tantissimo e in alcuni casi abbiamo notato che avevano fatto uso di ecstasy. Tutte sostanze, che messe insieme possono diventare ancora più pericolose».

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