la scomparsa 

Cordoglio per il generale degli Alpini Sperindè

BOLZANO. Era arrivato a Bolzano con la famiglia nel 1975, prima alla caserma Huber, poi al Corpo d’Armata. Stiamo parlando del generale degli Alpini Giancarlo Sperindè. Classe 1933, scomparso pochi...



BOLZANO. Era arrivato a Bolzano con la famiglia nel 1975, prima alla caserma Huber, poi al Corpo d’Armata. Stiamo parlando del generale degli Alpini Giancarlo Sperindè. Classe 1933, scomparso pochi giorni fa. Grande il cordoglio in città, dove era molto conosciuto negli ambienti militari e non solo. Davvero un bel personaggio, un alpino vero, un montanaro tenace e un uomo che amava tantissimo l’Alto Adige ma anche la sua terra, la Lunigiana. Terminata l’accademia militare di Modena, divenuto ufficiale, aveva scelto la sua arma del cuore, gli alpini e aveva scalato tutti i gradi gerarchici. Fisico atletico, tempra forte, in gioventù aveva praticato numerosi sport, fra i quali atletica e sci. Non un ufficiale da scrivania. Persona cordiale, simpatica, tutto d’un pezzo. A Bolzano era stato molto operativo. Innanzitutto per anni era stato il regista della macchina organizzativa dei campionati invernali delle truppe alpine. Aveva poi organizzato i campionati militari di pallamano sul Talvera. Si era poi occupato anche di quella che definiva la sua attività cinematografica. Quando si era girato Il Piccolo Alpino si era occupato di tutta la parte concernente le comparse militari. Come racconta la figlia Paola, aveva una grandissima passione per la Toscana. Anche l’autunno scorso era sceso per raccogliere le olive. Come ricordato da don Renner, se n’è andato armi in mano, nel senso che ha mantenuto la sua dignità fino all’ultimo giorno. Un combattente, coraggiosissimo nella malattia, ligio a quanto gli dicevano i medici, senza mai lamentarsi. A casa, raccontano, era tutt’altro che un militarista. Alla famiglia, ai figli e ai nipoti, ha dato tanto. Le sue esequie si sono tenute a Pontremoli.













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