Cornacchie aggressive, ferito un ex sindacalista

L’incidente si è verificato sulla tettoia di un garage in via Tre Santi «Mi hanno colpito alla testa, perdevo sangue e sono andato al pronto soccorso»


di Alan Conti


BOLZANO. Le cornacchie che abitano la nostra città, di solito, si tengono ben distanti dall'uomo. A volte, però, non è così. L'altro giorno un 56enne bolzanino ex sindacalista (A.B. le sue iniziali) ha vissuto una brutta esperienza nell'incontro ravvicinato con due di questi volatili in via Tre Santi.

«Vicino alla clinica veterinaria, di fronte all'edicola, c'è un piccolo cortile interno dove si trovano dei garage sul fondo. Io ne posseggo uno, abbastanza centrale. L'altra mattina sono salito sul lastrico superiore per un controllo e sentivo, sopra di me, due cornacchie volarmi sempre più vicino. Tuttavia non ci ho fatto molto caso, a volte capita. Non mi sarei mai immaginato, invece, di dovermi difendere».

All'improvviso, infatti, i volatili sono scesi in picchiata verso l'uomo e gli hanno rifilato un colpo con il becco sulla nuca. «Un impatto fortissimo, come prendere un pugno quando non te lo aspetti. Mi sono spaventato. Ho preso un bastone e sono scappato: mi sembrava di essere dentro un film di Alfred Hitchcock».

Il colpo subito è stato anche particolarmente violento. «Sono corso dentro il negozio di caldaie lungo la stradina per trovare riparo ed aspettare che le cornacchie se ne andassero. Dentro al locale l'artigiano ha visto che sanguinavo dalla nuca. Così mi sono recato al pronto soccorso per farmi medicare e controllare. I medici hanno riscontrato una piccola lacerazione e un forte ematoma. Niente di particolarmente grave. Probabilmente i volatili hanno difeso il loro nido, ma se al posto mio ci fosse stato un bambino poteva finire davvero in tragedia. Bisogna stare attenti».

Il comportamento di queste cornacchie, per la verità, è piuttosto insolito perché raramente questi uccelli hanno problemi con l'uomo.

La cornacchia (Corvus Corone il nome scientifico, da non confondere con il corvo che ha una placca bianca all'inizio del becco, è leggermente più grande e non è presente in città) è uno dei volatili che maggiormente si ambientano nelle aree antropizzate. «Hanno timore dell’uomo - conferma l’ornitologo Maurizio Azzolini - ma se devono difendere il nido perdono la paura e si scagliano verso il possibile predatore. Niente di particolarmente pericoloso, ma è bene stare attenti a non avvicinarsi mai ai nidi che si possono trovare per strada. Attacchi simili si sono verificati anche in viale Druso e davanti alla questura. È una reazione delle coppie».

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