Corsia metrobus, ora è rischio ingorgo  

Finiti i lavori. Perplessa la Sad, Vettori: «Cosa succederà quando passerà di lì un mezzo snodabile? E i ciclisti?»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. A pochi metri dal ponte. Marciapiedi spartitraffico, isole pedonali, zebre, recinzioni di metallo, cartelli, segnaletica infittita. Siamo al "rally di viale Druso". Prima prova aperta al pubblico di un campionato automobilistico che vedrà i suoi momenti più intensi tra un paio di settimane, alla riapertura delle scuole e degli uffici.

Perché è lungo l'asse strategico di via Marconi-viale Druso-piazza Adriano che è apparsa finalmente visibile la rivoluzione metrobus.

Avvertibili i restringimenti, palesi le dimensioni dei passaggi e, soprattutto, la fuoriuscita delle isole pedonali.

Ad esempio a pochi metri da piazza Adriano, un po’ più su della farmacia San Quirino. Nell'ansa prodotta dal marciapiede dell' "aiuola salvavita pedonale" ieri ci stava parcheggiata un'auto.

"Abbiamo finito i lavori per la corsia metrobus" dice Mario Begher, ingegnere del Comune. E chi ci passerà sopra saranno soprattutto i mezzi Sad, con possibili sovrapposizioni di quelli Sasa. E alla Sad, il colosso territoriale dei trasporti, 650mila, dicasi seicentocinquantamila corse all'anno, un parco mezzi sterminato che dicono? "Diciamo che siamo pronti" annuncia Mariano Vettori, il direttore generale. Che però subito aggiunge:"Lasciatemi dire che attendo con ansia il momento in cui lungo via Druso transiterà un tir, un qualcosa di snodabile... Che succederà? Si fermerà tutto? E ancora: poveri quei ciclisti che dovranno passarci, con le auto a sfioro o poveri quegli automobilisti che se le troveranno davanti, le bici (e le moto), e non potranno sorpassarle per chilometri...". Insomma, è un po’ perplesso l'avvocato Vettori sull'impatto che il metrobus potrà avere sulla vita quotidiana dei bolzanini. Posto che per i pendolari, invece, dovrebbe essere una grande opportunità. " Siamo pronti, insiste. Abbiamo 300 mezzi. E tantissimi da 18 metri, gli snodabili a grande portanza che sono indispensabili per il metrobus". Dunque per la Sad, il metrobus sarà gestito come una "traversa interna" della linea extra comunale Caldaro-Appiano-Bolzano. Dice il Comune di Bolzano: "Noi siamo a posto, da domani potrà partire il metrobus". Alla Sad rispondono:" Aspettiamo che ce lo comunichi l'ufficio viabilità della Provincia. Con annessi tutti i percorsi e le specificità tecniche della nuova linea". Tra questi due fuochi probabile che i nuovi mezzi sfrecceranno lungo la pista di viale Druso non prima di fine mese. Anche se, all'orizzonte, c'è qualche nuvola. La linea metrobus è infatti, come le altre territoriali del "lotto 1" quello di Bolzano e dintorni, in concessione alla Sad. Ma la concessione scade prima della fine dell'anno. E il bando per rinnovarla è stato prima rinviato, poi rallentato e infine annullato dalla Provincia. Sarà la Sad a gestire ancora il metrobus? " E perché no- risponde Vettori- perché non noi? Siamo i più attrezzati e conto che lo saremo. E poi, sapete cosa vi dico? Che tra rinvii del bando, scadenze e proroghe ci sono casi in cui un gestore si è tenuto le tratte per quattro anni prima del rinnovo...". In conclusione, la scadenza della concessione non dovrebbe essere un problema per il metrobus. Forse lo sarà l'impatto col traffico di settembre-ottobre . Due esempi: se una bici o una moto corre sulla corsia ordinaria, a fianco di quelle centrali dei mezzi, sarà insuperabile per qualsiasi auto. Se ancora il metrobus si fermerà per far scendere i passeggeri sulle isole e poi lungo le zebre è altrettanto altamente probabile che si formino le code. Come in pazza stazione all'uscita dei passeggeri dei treni. Ma in via Druso saranno parecchie le stazioni. Per questo anche Stefano Pagani, presidente Sasa, ha chiesto di convocare al più presto, una volta ripresa la viabilità ordinaria, un tavolo congiunto Comune, Provincia, Sad e Sasa per capire la portata dell'impatto.













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