la protesta

Corso Libertà, via i tappeti rossi: «Così è un Natale più triste»

Ieri i commercianti sono stati costretti a rimuovere i teli decorativi. Possibile multa di 200 euro al giorno. Manca l’autorizzazione del Comune per occupare il suolo pubblico. Solo la titolare di una profumeria non cede: «Lo lascio»



BOLZANO. Corso Libertà è attraversato da infinite strisce di scotch. Grandi teli sono arrotolati e abbandonati in ogni angolo dei portici: dalla calzoleria Fill al parcheggio di piazza Vittoria, su entrambi i lati. Qualcuno ha già smaltito il suo “tappetto rosso”, qualcuno, invece, lo tiene in segno di protesta. «Il mio rimane qui, arrotolato, come cadavere di un Natale più triste degli altri», dice Paola Stefanoni, titolare del negozio Decor chic, «Anzi... Ho deciso di addobbarlo», continua dirigendosi verso il “cadavere” con in mano una stella dorata. Decorare il pavimento del portico durante il periodo natalizio era diventata una tradizione per i commercianti del corso. Un morbido invito a guardare le vetrine, in un senso di continuità che univa le tante realtà commerciali che animano la zona.

Quest’anno, però, i negozianti sono stati costretti a togliere i tappeti, pena: una multa di 200 euro al giorno per occupazione del suolo pubblico. Dopo aver speso più di un centinaio di euro a vetrina per metterlo. Qualcuno ha segnalato l’installazione abusiva mandando delle foto al Comune, che ha provveduto, invitando i commercianti a rimuovere al più presto i teli. Già dalle prime telefonate la voce è girata in fretta, e i diretti interessati si sono incontrati all’alba per strappare lo scotch e liberare il suolo. Tutti tranne una. «Io non ho intenzione di toglierlo», spiega Sabrina Marchesoni, della profumeria Donatella. Il suo negozio subito sopra le scale (insieme a quello accanto, vista la dimensione del tappeto che sarebbe un peccato tagliare), è l’unico a «non aver ceduto».

Una zona trascurata
«Speravo che anche gli altri seguissero la mia strada, invece non abbiamo avuto tempo di incontrarci e accordarci», spiega, «Questa mattina (ieri per chi legge, ndr), i teli erano già stati tutti rimossi. È un grande peccato. Davano quel tocco in più al corso, che negli ultimi anni è stato molto trascurato: è sporco, triste, dà proprio l’idea di abbandono. Non è giusto, visto quello che paghiamo di affitto». Mettere i tappeti rossi è un’iniziativa arrivata direttamente dai commercianti: «Ogni anno ci mettevamo d’accordo e di tasca nostra investivamo per le decorazioni. Non solo i teli, ma anche le luci appese al soffitto, gli alberelli», spiega Paola Stefanoni. Come esperta di scenografie e arredamento, la commerciante sottolinea l’importanza che aveva la decorazione dal punto di vista economico: «In un periodo come quello del Natale, dove dovremmo vendere per tutto l’anno, non possiamo trascurare certi aspetti. Il centro storico è pieno di decorazioni invece noi dobbiamo lottare per avere un po’ di cura. I turisti qui non arrivano, forse non sono neanche invitati a farlo».

La risposta del Comune
In un messaggio social, la Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola media impresa) ha mostrato la propria vicinanza ai commercianti che hanno «provato a dare un tocco natalizio al troppo spesso dimenticato corso Libertà». L’assessora comunale Johanna Ramoser si è detta molto dispiaciuta della situazione, e ha assicurato che è già in contatto con i negozianti per trovare una soluzione. «Manca l’autorizzazione», spiega, «Senza non è possibile occupare il suolo pubblico. Per il resto hanno ragione a voler abbellire il corso, e faremo di tutto per venire incontro a questa richiesta».
M.A.













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