Costa: no alle primarie, sfida sulle idee

Domani la Leopoldina organizzata da Tommasini. L’ex sindaco Spagnolli: «In tanti mi chiedono di ricandidarmi»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. A un giorno dalla Leopoldina ci sono, tra le altre, tre notizie che ci dicono dove stia andando il "cantiere delle idee" del Pd (domani alle ore 9, stabilimento Lenzi, via Fermi 27). La prima: ci sarà Roberto Bizzo (ma non Luisa Gnecchi), dunque la minoranza del partito non va sull'Aventino. Bizzo porterà in sostanza due argomenti: che va ripristinata l'alleanza con gli ecosociali e che vanno fatte (dopo) le primarie di coalizione. La seconda: arriverà anche Elena Artioli. Che a sua volta dice: «Finalmente io e il Pd ci faremo vedere insieme pubblicamente». Non è uno sdoganamento pieno, ma quasi. La terza notizia: Carlo Costa(organizzatore con Christian Tommasini) sta tessendo una fitta rete di colloqui con la Svp per mettere insieme le alleanze in parallelo con i programmi («prioritari»). Poi c'è un quarto elemento: Spagnolli è tornato. Era molto presente, e ascoltato, nell'assemblea di lunedì sera. E ieri ha detto: «Sì è vero, in tanti nel partito mi hanno chiesto di ripresentarmi candidato sindaco». E lei, che dice? «Dico che sarebbe una gran bella soddisfazione correre per una quarta volta e prendere più voti di tutti». Ma potrebbe, secondo la legge? «E certo. Ma adesso dico no. Provo a cercarmi un altro lavoro».

Costa, ci sarà una Leopolda due?

«E' sempre più certo. D'altronde era questa l'idea: aprirci a più idee possibili».

Eravate troppo chiusi?

«Si correva questo rischio. Ma non si può più cantare e portare la croce solo all'interno del Pd».

Vuol dire che il candidato potrà anche arrivare da fuori?

«Sì. Ma il tema oggi non sono i nomi, sono le idee».

E le primarie?

«Le primarie sono uno strumento, non il fine. Devono servire a far meglio non a complicare la vita. Evocare le primarie del passato, fatte come sono state fatte, non è il miglior modo per avvicinarsi alla scelta del candidato. I risultati ottenuti così sono deficitari. Dunque, prima dobbiamo riscrivere insieme le regole. Ad esempio: spesso nelle consultazioni precedenti avvenute nel resto del Paese, c'erano soggetti estranei ai progetti del partito. Che hanno condotto a esiti di cui paghiamo ancora le conseguenze».

E quando si riscriveranno le regole?

«L'incontro di sabato servirà anche a questo. Si capirà se c'è voglia di primarie e di quali primarie. Ma questo dopo».

Dopo cosa?

«Dopo aver messo in fila le idee. E i programmi. La sfida finalmente è sulle cose da fare, non sui nomi. E quindi c'è l'intenzione di prolungare la Leopolda per farne una seconda puntata specifica su Bolzano, nel caso».

Ci saranno tanti esterni.

«E' quello che si voleva».

Ci sarà anche Holzmann...

«Sentiamo cosa ha da dire».

Ci sarà qualche vertice democratico?

«Luca Lotti, il sottosegretario alla presidenza».

Il vice di Renzi...

«E anche la Serracchiani. Tutti e due in collegamento. Ma è importante che ci siano tanti bolzanini».(p.ca)













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