sanità

Cup unico in Alto Adige: si parte con occhi e colon

E l’Asl lavoro anche per acquistare prestazioni dai privati che avevano detto no ai 18 euro a visita, ipotizzabile arrivare a 25


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Centro unico di prenotazione (che Trento ha da anni e Bolzano aspetta in fede da sempre), sono in arrivo le prime novità. L’Asl per abbattere le liste d’attesa sta lavorando per mettere in rete in tutti gli ospedali dell’Alto Adige le visite specialistiche (non urgenti) di Oculistica - quelle che al momento presentano i problemi maggiori (a Bolzano l’attesa è di 260 giorni) - e le colonscopie. Si dovrebbe partire a gennaio 2018. E così con una sola telefonata al call center il cittadino potrà - finalmente - conoscere la struttura sanitaria più vicina, verificare la prima disponibilità, prenotare la visita o l’esame diagnostico. L'accesso al Cup ha infatti il compito fondamentale di razionalizzare la domanda e l’offerta di prestazioni ed evitare la duplicazione delle prenotazioni, visto che il sistema segnala all’operatore se il numero di ricetta, necessariamente richiesto all’atto della prenotazione, risulta essere già utilizzato.

Al cittadino che chiama per prenotare non verrà offerto solo il quadro (per esempio) di Bolzano, ma di tutto l’Alto Adige, e potrà scegliere dove andare. Questione da sempre ostacolata dagli ospedali di periferia che preferiscono gestire e controllare “in casa” le liste, col risultato che il San Maurizio scoppia. Un secondo passo importante questo dell’Asl che ha anche scelto di far pagare (probabilmente sempre da gennaio 2018) chi prenota una visita specialistica e poi non si presenta. E parliamo anche degli esenti ticket. Anche in questo caso Trento ci ha superato visto che da giugno l’Appss ha introdotto una multa di 30 euro (che pagano anche gli esenti ticket) nel caso in cui non si comunichi, entro un tempo stabilito, l'impossibilità di sottoporsi ad una visita prenotata.

La sanzione si è resa necessaria dopo i clamorosi dati del 2016, che avevano visto - in Trentino - oltre 12.500 casi in cui i richiedenti non si erano presentati agli appuntamenti. Trento si è mossa ma anche Bolzano ha fretta di soluzioni ed è stanca di aspettare a tutt'oggi più di 2 mesi in 36 branche specialistiche su 50. In maggior difficoltà - tra le altre - Oculistica ma anche Reumatologia (251 giorni), Otorinolaringoiatria (118 giorni), Urologia (146 giorni) e Dermatologia (191 giorni).

Sempre per smaltire liste l'Asl ha scelto anche di acquistare prestazioni dai privati. Il direttore generale dell’Asl - Thomas Schael - ha detto che è stata fatta una proposta alle cliniche riunite nella Saps (Società coop dei privati erogatori di prestazioni sanitarie): «Abbiamo proposto loro di acquistare ulteriori prestazioni ambulatoriali in Reumatologia, Oculistica, Dermatologia, Neurologia e Ortopedia». Oltre che le colonscopie.

A proposito l'Asl ha trovato un accordo con la clinica Sant'Anna di Merano per le colonscopie e con il Martinsbrunn per la Dermatologia ma gli altri privati non hanno dato l'ok anche perchè l'offerta dell'Asl per singola prestazione era di soli 18 euro. E l’Asl sta lavorando per alzare la cifra. L’ideale sarebbe arrivare almeno a 30 euro (come già accade in altre regioni d’Italia), ma forse la “quadra” potrebbe fermarsi a 25 euro. L'Asl ha pronto poi un ulteriore giro di vite che però spaventa i medici. I primari con liste che superano i 60 giorni hanno ancora 4 mesi per abbatterle e mettersi in regola. Poi basta. Chi non ce la farà dal primo gennaio 2018 si vedrà revocare la possibilità di svolgere la libera professione "intramoenia" (ovvero tra le mura dell'ospedale). Ferocemente contrario Claudio Volanti - segretario provinciale del sindacato Anaao - che ha appena chiesto ai vertici dell’Asl di attuare tutte le misure necessarie a contenere le liste entro i 60 giorni, entro il termine di fine anno dato della stessa Azienda, anche al fine di tutelare la libera professione».













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