Delitto a Merano: donna muore colpita con 4 coltellate

L’episodio si è verificato alle 21.45 in via Winkel, vicino al ristorante Astoria: incerto il movente, forse i due avevano una relazione. La lama è arrivata al cuore


di Susanna Petrone e Simone Facchini


MERANO. L’aveva lasciato perché stanca della sua gelosia. Ma lui questo non l’ha accettato e ieri sera si è presentato a casa sua ubriaco a Maia Alta. La discussione è degenerata per strada in via Winkel, nei pressi del parco Maia, vicino all’ingresso del ristorante Astoria. Hanno litigato. è volato qualche schiaffo. Poi è spuntato un coltello. L’uomo l’ha colpita una volta. Poi due. Poi tre. In tutto quattro volte. La lama ha raggiunto il cuore, e lei è morta nella notte. L’ennesimo ex che non accetta un no: lui è tunisino. Ha 32 anni. Lei, una meranese di 65 anni, si chiamava Erna Pirpamer e faceva la parrucchiera. La sua unica colpa? Aver detto basta alle botte e alla reclusione.

L’agghiacciante aggressione è avvenuta poco dopo le 21.45 a Maia Alta. A dare l’allarme sono stati i vicini di casa. Sul posto sono giunti subito i carabinieri e i soccorritori della Croce bianca. La vittima è stata ricoverata d'urgenza presso l’ospedale meranese Franz Tappainer. I medici l hanno sottoposta ad un intervento d’urgenza, ma è spirata nella notte. Il cittadino tunisino, invece, con le mani ancora sporche di sangue, è stato sentito fino a tarda notte dagli uomini dell arma del maggiore Massimo Rosati.

L’aggressore, in evidente stato di ebbrezza, ha ammesso di aver colpito la donna, perché non accettava la fine della loro relazione. Al momento si trova in stato di arresto. In realtà, dalle prime testimonianze raccolte il quadro relativo ai rapporti tra i due sembra ancora tutto da esplorare. Se una relazione tra i due esisteva, era probabilmente segreta, visto che molti dei conoscenti della Pirpamer non ne sapevano nulla, né pare avessero mai visto quell'uomo.

Il tunisino, invece, era stato visto più volte dalle parti dell'Hotel Astoria, dove la parrucchiera si recava spesso per usufruire della piscina, avendo buone relazioni con i proprietari. Anche per questo, i carabinieri stanno valutando un'altra ipotesi - al momento secondaria - e cioè che l'aggressore fosse uno stalker che la donna non conosceva neppure.

 

 

 

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