Dietrofront sui vitalizi «Abbiamo sbagliato»

La Svp ora spinge per la restituzione, la Kasslatter tra le prime a muoversi Congelato il bonus di Andreas Pöder e Verdi. Disponibile anche Eva Klotz


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Le rinunce alle pensioni d’oro sono diventate una pioggia. Dopo i Freiheitlichen Ulli Mair e Pius Leitner (ieri la lettera al consiglio regionale con la richiesta di indicazioni per la restituzione del denaro), il gesto dell’Obmann della Svp Richard Theiner (con impegno però a destinare al partito il denaro) e di Martha Stocker, ieri hanno annunciato il congelamento o la restituzione del bonifico i Verdi Kury, Dello Sbarba e Heiss, l’ex assessore Sabina Kasslatter Mur (Svp) e Andreas Pöder (BürgerUnion). Disponibilità anche di Eva Klotz (Stf) e dell’ex assessore Luisa Gnecchi (Pd). Ma è tutta la Svp che sta mettendo a punto una strategia di difesa. Ieri pomeriggio si è riunito il gruppo di lavoro nominato venerdì scorso su questo tema e l’indirizzo preso è di invitare i beneficiari degli acconti a restituire la cifra o comunque a non toccarla. È questa d’altronde la linea suggerita dal presidente provinciale Kompatscher e dal presidente del consiglio regionale Moltrer. È una corsa a riparare il danno, bloccando i fondi, in attesa che la giunta regionale ( verifichi la possibilità di intervenire sulla legge 6 del 2012, che ha dato vita al «mostro» della riduzione dei vitalizi a 2800 euro, compensati da maxi liquidazioni. Sul Dolomiten Kompatscher si dichiara favorevole ad innalzare l’età pensinabile dei consiglieri.

L’ex assessora. Sabina Kasslatter Mur con 1,4 milioni di bonus, di cui 285 mila versati e il resto nel fondo regionale Family Fonds, detiene il record degli indennizzi. Ieri l’annuncio: «Con profondo rammarico prendo atto della perdita di fiducia da parte delle cittadine e dei cittadini sudtirolesi nei confronti miei personali e della politica in generale. Ho pertanto disposto in data odierna il versamento dell'acconto liquidato dal consiglio regionale (285.143 euro) allo stesso consiglio. Per quanto riguarda la gestione dei fondi investiti nel family fonds e fruibili a partire dal 2018, mi affido ai nuovi dirigenti politici i quali individueranno una soluzione ragionevole e accettabile».

I Verdi. Questa la presa di posizione dei Verdi: «Riccardo Dello Sbarba, Hans Heiss e Cristina Kury hanno deciso di congelare il denaro ricevuto, rispettivamente 37.250 euro, 45.212 euro e 250.946 euro, su un conto di solidarietà. Prossimamente i contributi verranno restituiti alla Regione, ma solo a condizione che venga garantito l’utilizzo per scopi sociali. Questa operazione non sembra comunque né semplice, né rapida. In alternativa ci riserviamo di investire a breve termine il capitale congelato in iniziative e progetti sociali e culturali».

Pöder congela. Il consigliere della BürgerUnion ha avuto diritto a 663 mila euro, di cui 133 mila euro già ricevuti. «Quel denaro è già congelato in un conto bancario. Sono favorevole a rivedere la legge, visto che tutti oggi sono d’accordo. Va detto però che erano tutti d’accordo e c’era anche il via libera dei sindacati», precisa Pöder. Eva Klotz (Stf, 1,145 milioni, di cui 435 mila già liquidati) annuncia: «Sono disposta a rinunciare a tutto. Cerchiamo una soluzione. In ogni caso, non resterà un euro nel mio portafoglio». Alza le mani anche Luisa Gnecchi (38 mila euro versati e 150 mila nel fondo): «Facciano quello che vogliono. Sono a disposizione».

Ammissioni di colpa. Di fronte alle promesse «io rinuncio» che arrivano a scandalo ormai scoppiato, è doveroso chiedere perché i gruppi consiliari della scorsa legislatura e i relativi partiti abbiano dato il via libera alla legge. «Abbiamo sbagliato e dobbiamo avere il coraggio di ammetterlo», risponde Ulli Mair (Freiheitlichen), «Abbiamo guardato al risparmio e non abbiamo valutato l’impatto che avrebbe avuto il privilegio di ricevere quel denaro. Ho passato il fine settimana a rispondere a messaggio di proteste». I Verdi hanno già chiesto scusa. Aggiunge Brigitte Foppa: «Bene la modifica della legge. Se non sarà possibile, si faccia comunque qualcosa». Che sia un fondo per il lavoro o altro, sottolinea Brigitte Foppa, «l’importante è che la Svp non ne approfitti per sanare le proprie casse».

Illegittimi. Scuse tardive? Il M5S, unico movimento nuovo in consiglio, attacca attraverso Paul Köllensperger: «Sono 21, su un totale di 35, i consiglieri provinciali in carica responsabili della scandalosa legge sui vitalizi d'oro: un numero più che sufficiente per metterne in dubbio la legittimazione etica a continuare questa legislatura».

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