Difende i jihadisti, avvocato minacciato

La Camera penale scende in campo a tutela di Stefano Zucchiatti insultato su Facebook per aver accettato l’incarico


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Minacciato di morte, con “offese indegne”. E’ il trattamento riservato su facebook all’avvocato Stefano Zucchiati, “reo” di aver accettato di difendere tre presunti jihadisti della cellula altoatesina (con sede a Merano) scoperta dai carabinieri dei Ros. Alcune brevi dichiarazioni del legale, su principi universali del diritto di difesa di ogni imputato in un Paese democratico e liberale, hanno provocato una serie di commenti pesantissimi sul web tanto che il consiglio direttivo della Camera penale di Bolzano (che rappresenta ovviamente tutti gli avvocati penalisti) ha avvertito la necessità di intervenire con un comunicato ufficiale dopo aver anche disposto la segnalazione di quanto avvenuto direttamente alla Procura della Repubblica. Cosa aveva sostenuto sul nostro giornale e sul nostro sito internet l’avvocato Zucchiatti? Semplicemente che “l’accusa di associazione a fini di terrorismo è da provare”. Un principio elementare che però è stato letto in termini completamente distorti da molti lettori che «irragionevolmente - si legge nella nota della Camera penale - confondono l’avvocato con il suo assistito, la funzione difensiva con la difesa del reato sovrapponendo in maniera strumentale due concetti che devono essere tenuti sempre distinti». Nel documento si fa menzione anche del trattamento riservato dall’onorevole Matteo Salvini, leader nazionale della Lega Nord all’avvocato Sandro Canestrini che, sempre su internet, venne attaccato duramente e sostanzialmente insultato per aver accettato di curare il ricorso davanti al Tar del Lazio di un giovane pachistano bolzanino espulso dall’Italia per motivi di sicurezza per aver inneggiato all’Isis. Nel documento la Camera penale di Bolzano ricorda l’art. 24 della nostra Carta costituzionale che sancisce «l’inviolabilità del diritto di difesa ed il dovere in capo ad ogni avvocato di esercitare l’attività difensiva in maniera indipendente e libera da condizionamenti, senza che nessuno possa sindacare il suo operato qualora le accuse riguardino fatti umanamente riprovevoli, spregevoli e/o socialmente pericolosi». La Camera penale di Bolzano ha così deliberato di esprimere la propria vicinanza all’avvocato Stefano Zucchiatti «auspicando che le manifestazioni di intolleranza nei confronti della funzione dell’avvocato, necessaria ed ineludibile, non abbiano a ripetersi in futuro». Nel documento si rileva anche che «l’ideologia apparentemente espressa dai detrattori dell’avvocato Zucchiatti faccia il gioco proprio del fondamentalismo islamico che mira a destabilizzare le società occidentali e a sovvertirne i valori fondanti».

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