Disabili via Fago, altri guai Ora piove sugli ascensori

Infiltrazioni dopo il temporale: l’acqua blocca le centraline degli elevatori Nuovo difetto nelle finestre: alcune sarebbero troppe pesanti per i cardini


di Alan Conti


BOLZANO. Si rischia di farci l'abitudine, ma per una struttura ristrutturata con qualcosa come 15 milioni di euro non ci si può abituare a certi difetti strutturali piuttosto sorprendenti e che in via Fago sembrano non avere una fine.

Tra i vari inconvenienti generati dal violento temporale dell'altra sera fa la sua comparsa l'allagamento degli ascensori. Una pratica piuttosto innovativa andata in scena, come detto, nell’ormai nota struttura per disabili di via Fago gestita da Assb e riqualificata con i soldi provinciali. Tralasciando l’inaugurazione con l’enfasi del periodo pre elettorale.

All’interno dell’edificio, comunque, l'acqua filtra dal tetto e piove diretta sugli elevatori e non solo. Colpisce un po’ tutto quello che trova. Plafoniere con un dito d'acqua piovana all'interno, stanze e corridoi che ieri mattina presentavano macchie di infiltrazioni scure e piuttosto evidenti: questo lo scenario complessivo. Sugli ascensori, però, l'effetto negativo è piuttosto fastidioso e intuitivo: li blocca. Così, su tre elevatori a disposizione, ne è rimasto solo uno in funzione. Un carico di disservizi e difficoltà di spostamento per gli utenti in carrozzina che hanno le stanze al terzo piano e mangiano, per dire, al secondo. Senza considerare che potrebbero anche avere l'aspirazione di prendere una boccata d'aria al piano terra.

L'inconveniente, se non altro, ha finalmente fatto chiarezza sui motivi per cui le centraline ciclicamente alzano bandiera bianca. L'acqua, infatti, cola esattamente sulla parte superiore degli ascensori dove si trovano i maggiori componenti elettrici che fanno fatica a reggere. Il fatto che un elevatore si sia salvato, in ogni caso, ha evitato che scattasse il piano previsto per le emergenze totali con l’intervento degli uomini della croce bianca. Le difficoltà, però, permangono anche per il personale che si deve occupare della logistica sottraendo tempo alla parte più strettamente sociale della loro professione.

Sono tanti, comunque, i disservizi e i guasti che la struttura ha accumulato ormai in molti mesi. Tra questi c’è sicuramente la mancanza totale di un impianto di condizionamento nonostante siano state predisposte le canaline. Una situazione tamponata in questa estate rovente con l’acquisto di decine di ventole applicate nelle stanze. Un tampone più che una soluzione definitiva che potrebbe arrivare solo l’anno prossimo.

In questo quadro, però, c’è sempre una qualche novità da pescare: stavolta arriva dal capitolo infissi. Alcune finestre, infatti, sarebbero del tutto inutilizzabili a causa di un peso eccessivo della componente. I cardini, insomma, non possono reggere ante di un metro e mezzo per un metro e mezzo che gravano per oltre cento chili: un rischio enorme nel caso dovessero cedere. Per scongiurare ogni conseguenza drammatica, dunque, vengono semplicemente tenute chiuse senza alternative.

I parenti, chiaramente, si lamentano mentre gli operatori cercano di fare necessità virtù e i vertici di Assb tentano di spiegare o trovare delle contromisure per quanto possibile. Chi rimane nel silenzio più profondo è la Provincia che non ha mai spiegato come si possa generare una sequela simile di inconvenienti. Eppure un progettista responsabile ci sarà.

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