Divieti per i vecchi diesel Nel mirino 3mila furgoni
Kompatscher: introduzione progressiva, interessato il 20% degli automezzi Le misure probabili solo a Bolzano. Bloccati 1.700 mezzi nel 2019, 2.000 nel 2021
BOLZANO. Divieti alla circolazione dei mezzi diesel per limitare l’inquinamento da biossido di azoto. Con ogni probabilità verranno sì applicati ma solo a Bolzano e interesseranno soprattutto gli artigiani. Saranno colpiti in 1.700 nel 2019, 2.000 nel 2021 e 2.900 nel 2023. Lo scrive nero su bianco il presidente della Provincia Arno Kompatscher rispondendo a un’interrogazione del consigliere Alessandro Urzì (AA nel cuore), allarmato dai dati Cna, secondo cui l’87% dei mezzi degli artigiani verrebbero bloccati.
Urzì riporta i risultati di un'indagine condotta da Cna in merito alla consistenza dei veicoli in dotazione alle imprese associate. Risponde Kompatscher: «Il sondaggio indicherebbe che il parco mezzi in dotazione alle Pmi sarebbe composto come segue: Euro 2 = 10%, Euro 3 = 25%, Euro 4 = 22%, Euro 5 = 30% ed Euro 6 = 13%». L'Agenzia per l'ambiente ha però recentemente elaborato i dati statistici relativi ai veicoli che risultano immatricolati nella provincia di Bolzano nel dicembre 2017 e li ha illustrati alle categorie economiche presenti al Tavolo tecnico della qualità dell'aria. «Dall'elaborazione risulta che il parco dei veicoli commerciali è mediamente più recente del parco circolante generale». Il parco risultante dall'indagine Cna è sostanzialmente in linea con quello dei veicoli commerciali circolanti in provincia ad eccezione dei veicoli di classe Euro 3 che appaiono sovra rappresentati a discapito dei veicoli di classe Euro O ed Euro 1 che non risultano censiti dall'indagine. Prosegue il presidente: «Se si prendono in esame solo i veicoli commerciali leggeri (veicoli adibiti al trasporto di cose di peso inferiore alle 3,5 t - furgoni e furgoncini) che certamente rappresentano la maggior parte dei veicoli commerciali in dotazione agli artigiani, si ha il seguente quadro: Euro 0/1 = 6%, Euro 2 = 7%, Euro 3 = 17%, Euro 4 = 24%, Euro 5 = 34% ed Euro 6 = 13%». Il parco circolante dei veicoli commerciali leggeri risulta essere anch'esso leggermente più recente del parco circolante generale. «Premesso che al momento si sono fatte solo delle ipotesi su come potrebbero essere individuati i divieti di circolazione nei centri abitati ai fini della riduzione dell'inquinamento da NO2», Kompatscher prende in esame l'ipotesi formulata da Cna per precisare: «Viene sostenuto che i divieti interesseranno quasi l’87% dei mezzi diesel in dotazione alle imprese. Questo dato non tiene però conto che l'entrata in vigore delle eventuali limitazioni è progressiva e che il parco circolante nel 2023 (quando cioè si potrebbe avere il divieto per i veicoli Euro 5 diesel) non è lo stesso che è oggi in circolazione a causa del normale ricambio dei veicoli più vetusti».
L'Agenzia per l'ambiente ha elaborato degli scenari futuri su come incideranno gli eventuali divieti così come presupposto nell'indagine Cna. «Per quanto riguarda Bolzano (unica città della Provincia dove i divieti sono molto probabili) lo scenario prevede che nel corso degli anni i divieti non interesseranno mai più del 24% dei veicoli commerciali leggeri ed in particolare il 14% nel 2019, il 17% nel 2021 ed il 24% nel 2023». In valori assoluti «lo scenario stima che i divieti interesseranno il seguente numero di veicoli commerciali leggeri: 1.700 nel 2019, 2.000 nel 2021 e 2.900 nel 2023». Per quanto concerne i veicoli commerciali pesanti «l'impatto è decisamente inferiore e non supera mai il 4% del circolante nei vari anni fino al 2023». Non risulta pertanto corretto, conclude Kompatscher, «quanto affermato rispetto al fatto che i divieti interesseranno circa 1'87% dei veicoli delle imprese, perché non si è tenuto in considerazione il ricambio "naturale" del parco circolante. Pertanto, sommando tutti i veicoli che nei 5 anni sarebbero prima o poi toccati da un divieto, la percentuale sarebbe pari a circa il 55% del parco circolante. Le stime indicano però che nel 2023, senza alcun divieto, circolerebbe ancora il 35% di veicoli commerciali leggeri di classe Euro 5 o inferiore. Questo significa che i divieti vanno ad incidere in media sul 20% del parco circolante commerciale leggero producendo in sostanza un'accelerazione del tasso di ricambio "naturale"».