Dobbiaco stoppa le seconde case

Quote di nuovi alloggi solo per i residenti. Il sindaco Bocher: “Creiamo una comunità più omogenea”


di Aldo De Pellegrin


DOBBIACO. Parte da Dobbiaco la lotta alla svendita del territorio connessa alle seconde case. Una svendita che da più parti viene criticata per lo strisciante smembramento della collettività che genera e contro la quale dal 2013 il legislatore provinciale ha dato strumenti per fare davvero qualcosa.

E in questo senso, già nel consiglio comunale dello scorso settembre il comune di Dobbiaco ha dato ampia applicazione all'articolo 79ter della nuova legge urbanistica provinciale, che, nella sostanza, fissa, per i singoli comuni in un 10% considerato fisiologico il limite delle seconde case di proprietà di non residenti in Alto Adige, concedendo al tempo stesso massicci interventi di convenzionamento della nuova cubatura edilizia per quei comuni, che, al varo della nuova normativa, si fossero trovati a superare detto limite.

Per il momento, almeno in Val Pusteria, Dobbiaco, dove le seconde case raggiungono il 15,4% (circa 300 su 2100), è stato il primo comune a intervenire in modo consistente nella limitazione della cubatura edilizia destinata al libero mercato in due delle principali fattispecie che la legge urbanistica propone e cioè sulla cubatura abitativa derivante dalle modifiche e trasformazioni della destinazione d'uso - in questo senso fienili che diventano case e appartamenti e alberghi che diventano condomini ne sono alcuni degli esempi che rendono meglio l'idea - e sulla nuova cubatura abitativa che verrà prevista nei nuovi strumenti pianificatori, fatta salva quella che al momento della delibera comunale era già stata prevista e autorizzata anche se non realizzata.

"Lo spirito del nostro intervento - spiega il sindaco Guido Bocher - è doppio. In una periferia in cui risulta sempre più difficile, per determinate categorie di persone, trovare casa e lavoro si cerca in questo modo di garantire loro un aumento dell'offerta e una maggiore riserva, mentre una seconda riflessione è quella che vuole, in questa maniera, garantire anche una maggiore omogeneità alla nostra struttura comunitaria".

L'intervento che il consiglio comunale ha deliberato con 15 voti a favore su 18 votanti, prevede per entrambe le fattispecie sopra illustrate il convenzionamento al 100% della nuova cubatura abitativa che dovesse venire realizzata in questi ambiti. Ciò significa che, entro i limiti previsti dalla legge urbanistica provinciale, gli alloggi che verranno realizzati nell'immediato futuro e che non dovessero derivare da cubatura già approvata in pianificazioni precedenti, potranno essere affittati o commercializzati solo a persone residenti in Alto Adige. Inutile dire che la normativa approvata a larga maggioranza dal consiglio comunale ha raccolto il favore della lega dei protezionisti dell’Heimatbund, che da sempre si batte contro la svendita del territorio, mentre commenti critici sono venuti da immobiliaristi e costruttori, che sottolineano come, in momenti di crisi, non era il caso di porre altri paletti a un mercato che dà lavoro a molte persone e che è in difficoltà.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità