Dodici coltellate per una vendetta 

Il caso. Ventenne bolzanino sotto processo oggi per tentato omicidio La vittima venne ferita vicino al cuore e alla carotide. Tragedia sfiorata 



Bolzano. L’appuntamento davanti alla giudice Carla Scheidle è per questa mattina. Per Maicol Milani, giovane bolzanino di appena 21 anni, quella odierna sarà sicuramente una giornata difficile. Sarà infatti processato per tentato omicidio. I suoi legali, gli avvocati Nicola Nettis e Marco Ferretti, hanno chiesto che si proceda con un rito abbreviato secco, cioè non condizionato dall’audizione di alcun testimone. Il grave episodio che dovrà essere ricostruito stamane in aula risale alla notte del 5 luglio di un anno fa. Maicol Milani colpì con 12 coltellate il ragazzo con cui qualche mese prima aveva avuto un diverbio per un presunto interessamento ad una ragazza che lo stesso Milani non aveva apprezzato. L’indagine ha evidenziato proprio in una sorta di sfida per una ragazza conosciuta in una discoteca cittadina il movente che avrebbe potuto portare alla tragedia. Quella notte nei pressi della stazione ferroviaria nel quartiere di Casanova, ad essere ferito a coltellate fu Devid Avanzo Milazzo che si è costituito parte civile con l’avvocato Giancarlo Massari. Secondo una perizia disposta nel corso dell’inchiesta, il ragazzo può dirsi miracolato.Fu trovato da un amico a terra in un lago di sangue. Fu subito trasportato all’ospedale San Maurizio ove venne sottoposto ad una serie di interventi chirurgici e ricoverato in prognosi riservata. Devid Avanzo Milazzo rischiò seriamente di essere ferito a morte. Anzi, se l’amico che l’aveva accompagnato poco prima nei pressi della stazione (per un chiarimento proprio con l’aggressore), non lo avesse cercato Devid Avanzo Milanno sarebbe comunque morto per dissanguamento. La perizia medico legale agli atti del processo non sembra lasciare alcuna possibilità di una derubricazione del capo d’imputazione. L’inchiesta ha infatti accertato che quella notte Micol Milani avrebbe voluto uccidere il suo antagonista. Micol Milani (che fisicamente non sembrerebbe in grado di competere con la stazza fisica della vittima) agì con un coltello a scatto, dalla lama di 8 centimetri. Quando venne arrestato cercò di giustificarsi affermando di aver avuto paura e di aver temuto di essere picchiato pesantemente. Raccontò di essere stato minacciato tempo prima. In realtà la dinamica dell’accoltellamento non sarebbe compatibile con un’ipotesi di azione di difesa. Micol Milani colpì infatti Devid Avanzo con ben 12 coltellate. Furono fendenti inferti con forza. Il primo fendente sfiorò il cuore. Delle altre 11 coltellate, una andò a colpire la vittima al collo con la lama che sfiorò la carotide. Fu dunque effettivamente sfiorata la tragedia. Micol Milani si allontanò poi dal luogo dell’accoltellamento lasciando la vittima a terra, in un lago di sangue in condizioni molto critiche. Non fu lui a dare l’allarme. Come detto fu un amico della vittima a sospettare che fosse accaduto qualcosa di grave. Pur non avendo assistito alla fase della vera e propria aggressione a colpi di coltello. il giovani non vedendo tornare Devid Avanzo che aveva accompagnato in zona iniziò a cercare l’amico, trovandolo in condizioni disperate. Ora il ragazzo si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Giancarlo Massari il quale ha presentato una prima richiesta risarcitoria di 300 mila euro. Maicol Milani è in stato di detenzione in carcere . La scorsa estate aveva ottenuto gli arresti domiciliari ma non trovò di meglio che uscire di casa per partecipare ad una rissa sotto la propria abitazione in via Torino nel corso della quale il padre del ragazzo fu picchiato pesantemente. L’uomo rimediò ferite giudicate guaribili in 45 giorni salvo complicazioni. All’arrivo delle forze dell’ordine Maicol Milani venne accusato di evasione (in quanto si trovava come detto agli arresti domiciliari) ed ora sta attendendo il processo con l’accusa di tentato omicidio in carcere.

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