Don Bosco, un nuovo nucleo Alzheimer

Lavori al via: chiusi i posti temporanei, pronti al trasloco dei malati. Previsti verde, ampi spazi e niente barriere


di Davide Pasquali


BOLZANO. Alla casa di riposo Don Bosco di via Milano è tutto pronto: si è smesso di accettare gli ospiti temporanei, per lasciare libera un’ala del vecchio edificio, nella quale verranno trasferiti a breve i malati di Alzheimer. Tempi tecnici e spostamenti delicati, per permettere l’avvio dei lavori di ristrutturazione, che partiranno a inizio 2015. Cinque milioni di euro per risanare l’ala sul fronte strada, che verrà totalmente demo-ricostruita e ospiterà nuova cappella, spogliatoi, uffici, garage interrati. E il nuovo, o meglio innovativo, nucleo Alzheimer. Dici nucleo Alzheimer e pensi ad un’unità protetta in cui gli anziani vengono rinchiusi, o nascosti o reclusi. Vero niente. Un nucleo Alzheimer serve soprattutto allo scopo di permettere alle persone colpite da questo terribile morbo di poter vivere il più serene possibile nella seconda delle tre fasi della malattia, dopo l’insorgere dei primi sintomi, più o meno innocui per sé e il prossimo, e prima del crollo fisico che costringe in poltrona o a letto. In un nucleo Alzheimer non si entra per non uscirne mai più. Serve soltanto nella fase del cosiddetto wandering, che può durare da qualche mese a qualche anno: il paziente cammina e cammina e cammina e cammina. Per ore e ore. Di giorno e di notte. Insomma, gli serve spazio per girare, non per andare avanti e indietro in un buio e stretto corridoio. Non tollera la presenza altrui, il malato di Alzheimer, specie se questo altrui è un normodotato, che parla del più e del meno, disturbando. E non li si può mischiare al resto degli ospiti, i malati di Alzheimer, nella loro fase di wandering. E nemmeno li si può sottoporre alla tortura delle visite di parenti o conoscenti degli altri ospiti. E nel nucleo Alzheimer non ci devono essere barriere, né architettoniche, ossia fisiche, né mentali. Serve un ambiente protetto, arioso, luminoso, spazioso, quanto più possibile verde, rilassante, positivo. È difficile assai, progettare un bel nucleo Alzheimer. Ci vuole la consulenza degli esperti, ché i tecnici delle costruzioni non bastano. Alla casa di riposo don Bosco ci stanno lavorando, dietro le quinte, da anni. Ad occuparsene in prima persona sono Donatella Fiocco - ossia la responsabile dell’attuale nucleo Alzheimer, ricavato nel vecchio edificio, non male ma non il massimo - e la direttrice della casa di riposo, Serena Bergesio. Da quasi un decennio, in via Milano i malati di Alzheimer hanno a disposizione una struttura dedicata, con tutti i pregi e i difetti di un qualcosa di vecchio e datato, adattato alle nuove esigenze. Si è accumulata esperienza, con gli anziani affetti da demenza senile (alla Don Bosco, oggi, circa 50 dei 170 ospiti sono in qualche modo vittime dell’Alzheimer, ma le demenze sono anche altre).

E l’esperienza degli assistenti è servita soprattutto a capire quanto sia importante, per i malati di Alzheimer, vivere tranquilli. Il nuovo edificio, al primo piano ospiterà un nucleo a loro dedicato, per nemmeno venti posti. Sufficienti, secondo le stime, a gestire chi è in fase di wandering. Il resto dei malati può esser gestito anche nel resto degli spazi disponibili. Il camminatore, invece, avrà a disposizione una sorta di eden protetto, ossia un circuito chiuso a quadrilatero, su tre lati esteso in un wintergarten, un giardino d’inverno con vetrate, piante, e tanto verde. Se ci si riuscirà, ciliegina sulla torta, magari arriveranno pure un gatto o un cagnolino. Tutto, pur di generare ambienti tranquilli, per donare serenità.

I lavori prenderanno il via a inizio 2015 e dureranno un paio di anni. A finanziarli sarà il Comune, per circa 5 milioni di euro. Per gli attuali ospiti della casa e per i loro parenti e conoscenti, non sarà una passeggiata. Si sono prese precauzioni per provocare il minore disagio possibile, anche se eliminarlo del tutto sarà un’utopia. Quando si demolisce un edificio, infatti, non è mai una passeggiata. Consci della situazione, i vertici della casa di riposo hanno già organizzato degli incontri con gli ospiti e i parenti, per illustrare loro il progetto.

Nel corso dei lavori per il risanamento della struttura verrà posta particolare attenzione anche alla sistemazione degli spazi verdi comuni a tutti. Oltre al giardino pensile per gli ospiti del nucleo Alzheimer, questi potranno godere anche di un vero giardino, protetto, a pian terreno, agibile nel corso della bella stagione. Ma verrà esteso e riqualificato anche il verde destinato al resto degli ospiti della casa di riposo.

Nell’interrato verranno invece realizzati 24 nuovi posti auto, di cui oggi la casa di riposo Don Bosco è piuttosto carente. Anche la chiesa verrà rifatta ex novo e spostata rispetto alla posizione odierna.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità